lunedì 26 settembre 2016

MALEDETTO TOSCANO
(ovvero Inno dei non fumatori)
 Maledetto toscano. Maledetto te e i tuoi simili. In breve tempo, entrando nella mia vita, ed in quella di tanti altri hai distrutto idee, speranze e voglia di vivere; le tue suzioni hanno sorbito ogni energia vitale, svuotando l’ottimismo delle future generazioni. E chi poteva immaginarlo! Chi? Che una insignificante foglia secca potesse fare tanti danni; una foglia secca propinataci dai mass media come fresco elisir contro i mali che già ci affliggevano, illudendoci ancora una volta. Eppure ci avevano assicurati che fossi un rimedio innocuo, non venefico. Invece, il vacuo fumo che produci fa di te un assassino. Siam caduti nella brace dopo aver sofferto in tegamini, casseruole e padelle. Certo non è tutto tuo il “merito”; altre mani, mani diaboliche, ti hanno confezionato per il proprio arricchimento, ti hanno introdotto nel nostro sistema, a guisa di dittatore-marionetta, grazie anche ad effimeri collaboratori, nient’altro che schegge infuocate di inutili sostanze, producendo come te fumo, cenere ed inquinamento nel nostro organismo. Hai cominciato col toglierci quell’aria pura che ci ossigenava il sangue. Hai svuotato le nostre sostanze finanziarie, riducendoci alla Caritas! Quale novello Nosferatu hai morso le nostre monete per succhiarti il sangue delle nostre fatiche e riempire così le casse dei tuoi produttori. Hai avvelenato le nostre esistenze. Hai stravolto la natura delle cose, pubbliche e soprattutto private. Non ti permetterò di fare danni ulteriori e, vista la situazione, irreversibilmente più deleteri per la nostra già precaria salute. Anche perché, alla fin fine, non produci altro che cenere. Ce n’è voluto per capirlo; ma spero che anche gli altri capiscano l’inutilità della tua volatile sostanza, abbandonandoti per il bene del nostro Paese. Non ci vorrà poi molto a trovare linimenti migliori per risollevarne le sorti. Che tu sia maledetto, toscano snaturato; e per dimenticarti più facilmente, ti ho messo, spento per sempre, nel posacenere della scrivania, a mo’ di contrito promemoria. Basta! Ho fatto un voto. Da oggi non ti fumo più.

Edito  a  Bari l’11.12.2015


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