venerdì 31 maggio 2013

ITALIOTA CAPARBIETA’

E’ mai possibile che in Italia vi sia una ottusità così diffusa; una ottusità che accomuna vecchi parlamentari (i componenti del Branco che hanno superato vergognosamente di gran lunga il doppio mandato e continuano a difendere con le unghie i loro illeciti privilegi) e i loro elettori: i soliti cocciuti militanti; gli spazzini del voto; quei cittadini tesi a difendere il proprio posto di lavoro pubblico. Tanto distratti questi ultimi da non accorgersi di fare del male anche a se stessi in un futuro non lontano se la crisi dovesse perdurare coinvolgendo sempre più settori; cittadini che, per il proprio immediato tornaconto, non riescono nemmeno a concepire quanti danni i propri abusivi rappresentanti hanno causato al paese. Tutti i sostenitori del Branco, parlamentari della finta destra e della finta sinistra, raccatta-voti imbecilli, autentici stupidi con la casacca di “giornalisti in libro paga pubblico” che con penne e microfoni, branditi minacciosamente in faccia a mo’ di arma, cercano di “ferire” con domande sarcastiche, non gli autori dello scippo nazionale a cui sono asserviti ma, guarda guarda, proprio gli ultimi arrivati nelle aule parlamentari, gli incolpevoli ragazzi Stellati (e quando dico ragazzi non mi riferisco all’età anagrafica del singolo: vi sono giovani di 80 anni e decrepiti ventenni, in conseguenza di menti più o meno aperte alle innovazioni per meglio distribuire altruisticamente la ricchezza del paese, e non ritenerla egoisticamente nelle mani sterili di pochi incapaci); Stellati a cui vogliono addossare la responsabilità della nascita di quel mostro deforme chiamato “governo Letta”. Ma non era stato detto a chiare lettere quale fosse il programma del Movimento Stellato? E’ per tale programma che gli elettori hanno convogliato una valanga di voti in suo favore, stanchi dell’incapacità di chi ci ha portati al disastro. Stanchi della dittatura dei partiti, che affonda le sue radici nei primissimi anni 60, sino a giungere con l’attuale legge elettorale alla spudorata cancellazione del sacrosanto diritto di un Popolo a scegliersi i propri rappresentanti parlamentari. Perché, quindi, meravigliarsi da perfetti idioti se il Movimento non accetta accordi con chi ha depredato la casa degli italiani. Perfetti idioti che continuano ad affidare la propria casa a chi l'ha ignobilmente spogliata. Chi ha tradito, perciò, il proprio elettorato, gli Stellati che hanno difeso per oltre quattro mesi le proprie linee programmatiche, senza spostarsi di un sol soffio dalle nuove iniziali trincee istituzionali prospettate, nonostante gli innumerevoli tentativi di corromperli perpetrati da più parti, rosse o nere che fossero; oppure gli altri schieramenti che, alla faccia delle reciproche minacce dichiarate, dell’odio soprattutto esternato gli uni contro gli altri, alla fine hanno comunque accettato quel bel mucchio di letame composito, pur turandosi il naso e soprattutto il cervello. Vi dico di più, se quel 24 febbraio il 25% degli astenuti avesse dato il proprio appoggio al Movimento Stellato permettendogli di ottenere la maggioranza assoluta in entrambe le Camere, oggi avremmo un Paese tutto nuovo con le seguenti leggi già approvate: a) Repubblica Presidenziale e Unicamerale (riducendo i parlamentari a sole 300 unità con emolumenti ridottissimi, inducendo i più capaci della parte residua degli attuali membri a darsi ad attività private per produrre e guadagnare di più, e il restante gruppo maggioritario ad inseguire altre attività più consone alla loro incapacità); b) istituzione della carriera politica cominciando dalle circoscrizioni e, con un massimo di due mandati quadriennali, procedendo gradualmente sino in parlamento (si eviterebbe di ritrovarsi in un colpo solo tanti ricchi scemi nelle massime istituzioni); c) abolizione del finanziamento ai partiti e di tutti i vergognosi privilegi di cui si sono coperti quelli del Branco; d) scioglimento dei partiti (che possono ricostituirsi sotto associazioni di cittadini ideologiche, private, autofinanziate e autogestite); e) elezione diretta di ogni carica istituzionale, sfruttando la capillare estesa rete delle amministrazioni condominiali, regolate da apposite leggi con cui organizzare con pochissima spesa le primarie, dalle quali comporre le liste dei candidati per ogni ordine istituzionale (questo punto posso chiarirlo in ogni suo aspetto in altra sede); f) modifica degli articoli della costituzione che sono stati palesemente stravolti sino a realizzare, non uno stato repubblicano e democratico come il referendum dei nostri padri ha sancito, ma una sottospecie di abusiva monarchia assoluta; g) elezione diretta dei giudici; h) strenua lotta all’evasione fiscale con approvazione della legge per l’esproprio espiativo confiscando i beni con effetto retroattivo. Questo per cominciare, se si vuole un Paese snello, scattante e pratico, in una parola una macchina esecutiva perfettamente efficiente; scopo primario delle nuove leggi è quello di confezionare legacci che limitino le "pazzie" di certi parlamentari; una rete di leggi a mo' di camicia di forza per il bene del Popolo Sovrano. Se il bene dell’Italia vi sta a cuore, quindi, date la vostra fiducia al Movimento degli Stellati; mi rivolgo naturalmente alle persone intelligenti che, per nausea, non vanno più a votare. Proviamo, almeno; abbiamo dato i nostri voti per decenni a chi si è dimostrato chiaramente indegno della nostra fiducia. Intanto, cambiamo noi le cose; perché il Branco non lo farà mai. A meno di comportamenti violenti di quella parte di cittadini che proprio non ce la fa più a sopravvivere. Voi che fareste al loro posto?

dito a Bari il 31.5.2013

venerdì 24 maggio 2013

DIRITTO D’INGIUSTIZIA

Che mi sia messo a fare la lotta ai re è cosa che risale all’adolescenza. Evidente quindi che avverso tutti i Berlusconi del mondo e mai li difenderei. Però questo pregiudizio non può inficiare la mia obiettività di persona matura, equamente sempre al di sopra delle parti. Dunque, una cosa è chiarissima anche al più cieco degli uomini. C’è in giro per il paese una sorta di distorta giustizia che mira a colpire chi sfortunatamente incappa nelle sue ire e che abbia idee contrarie alle proprie. Chi invece le abbraccia, quelle idee lo rendono immune da qualsiasi reato. Emblematico il caso Penati e altri casi simili, accomunati dallo stesso colore politico: chi non s’è accorto della sceneggiata messa in atto in quello stesso Tribunale di Milano per gran parte mancino, pur di “salvare” con la prescrizione uno che noi Popolo Sovrano avremmo volentieri appeso alla mussolini, non per giustiziarlo, ma soltanto per fargli svuotare le tasche e riprenderci il nostro. Che la Giustizia insegua i potenti mascalzoni e affamatori è sacrosanto diritto, ma non sino a torturarli per una vita, o sino a che non cambino opinione pensandola come loro; tutt'al più sarebbero da condannare a vivere con mille euro al mese. Figurarsi, perciò, che farebbero a un qualunque cittadino come me, se questa giustizia decidesse di mettermi le mani addosso come è stato fatto per i tanti malcapitati Tortora; addosso ad un comune cittadino che si limita soltanto a trasferire su carta, così come faccio io, la libera manifestazione del pensiero, trasponendovi in sintesi quelle che sono le vaganti voci del Popolo in un libero paese.

Edito a Bari il 24.5.2013

giovedì 16 maggio 2013

I GIOIELLI DI CORNELIA MONTEZEMOLO

Fa piacere leggere della soddisfazione goduta dalla signora Montezemolo, carica dei propri gioielli artificiali, nell’ammirare i gioielli naturali di Puglia. La grande differenza sta nei fatti: mentre noi pugliesi facciamo godere il mondo intero dei nostri preziosi, lei gode egoisticamente da sola delle sue gioie. Di ben altra levatura la soddisfazione mostrata dalla romana Cornelia per i suoi di gioielli.

Edito a Bari il 16.5.2013

venerdì 10 maggio 2013

MORTE DI UN GRANDE LAVORATORE

Sono queste le vite di cui un Popolo mai si priverebbe. Ottavio Missoni è stato un Grande che di riflesso ha illuminato per un secolo il nostro Paese e noi italiani. E’ di questi uomini d'altissimo livello morale che ogni Popolo ha bisogno. Uomini onesti che, nonostante le remore, le panie, gli innumerevoli ostacoli che un Branco di inetti va disseminando lungo la loro strada, si rimboccano le maniche, non solo per il proprio benessere, ma soprattutto per quello dei loro compagni di fatiche; e soltanto con il semplice sudore della fronte creano posti di lavoro, producono ricchezza, trainano un Popolo verso libertà e uguaglianza, in una parola verso la civiltà. I familiari, gli amici, i collaboratori, quando lo circondavano per incontri di lavoro o di spensieratezza, l’hanno sentito dire spesso “Vietato parlare di politica”. Con poche parole, quindi, liquidava la sua valutazione su altro tipo di uomini per i quali, senza sprecarsi più di tanto, esprimeva la sua bassissima considerazione, pur contribuendo in maniera notevole, sotto forma di tasse giuste o ingiuste che fossero, al loro mantenimento. Missoni è stato uno di noi; è stato con noi da questa parte delle sempre più ciclopiche mura parlamentari, dietro cui ormai il Branco con i propri seguaci va vieppiù isolandosi; ha capito come noi che quelle mura rappresentano la reale linea di divisione fra Popolo Sovrano e gli stessi suoi abusivi rappresentanti politici, che ancora tentano di disunirci con fantomatiche linee frastagliate che continuamente ci saettano contro a e da dritta e mancina. Ottavio rimarrà l’emblema vivente della laboriosità di un Popolo; è sempre stato il collaboratore fra collaboratori, mai "il padrone". E' fra i pochi ricchi a cui con facilità, al pari del biblico cammello nella cruna d'ago, il Signore ha permesso di attraversare le porte del Cielo spalancandole.

Edito a Bari il 9.5.2013

mercoledì 8 maggio 2013

ANCHE GLI IMMORTALI MUOIONO

Finalmente. Pensavo che mai avrei visto questa giornata. Che avrei chiuso gli occhi per sempre sotto il simbolo del potere assoluto del signor Andreotti. Temevo che la mia condanna, dalla nascita alla morte, fosse di dover subire la sua ingombrante e dannosa presenza. Cristianamente non dovrei dirlo, ma mi sono sentito liberato da quell’incubo, rappresentato non dall’essere umano in sé ma dal suo diabolico trasformarsi in politico, sostituendosi a quel re (grazie soprattutto agli spazzini del voto di cui sempre si circondano i politici) che il Popolo Italiano aveva scacciato per sempre dal suo ordinamento. Indelebile per me rimarrà il ricordo del suo sadico cinismo quando, in visita ufficiale in Cina pochi giorni dopo lo sterminio dei ragazzi di Piazza Tien An Men, invece che cancellare quella visita come dignitoso ed evidente segno di protesta, ebbe la spudoratezza di stringere le sporche mani, ancora fresche di sangue, dei mandanti di quella strage, giustificando il suo atto con la “ragion di stato”; nessuna ragion di stato, nessuna umana giustificazione può mai assolvere da crimini tanto atroci. Potrò ora godermi il resto della vita senza Andreotti, ma l’ossessione che altri possano prenderne il posto rimane. Questo il motivo per cui è urgente stabilire per legge la limitazione del potere politico in massimo due mandati quadriennali per ogni ordine e grado, e tutti a elezione diretta. Il Popolo Sovrano ha sancito che il re non lo vuole più. Quindi la mia avversione per Andreotti è relativa al quel simbolo di potere assoluto, sostenuto da leggi permissive. Lo statista, il divo, belzebù, il divino Giulio, lui non è stato nulla di tutto questo, ma un semplice uomo che ha saputo approfittare più di ogni altro di quelle leggi. Le sorti dei Popoli si fondano solo e soltanto sul lavoro di menti e braccia eccelse, mai sulla frenante attività parlamentare. Il “boom economico” degli anni ‘60, ad esempio, è frutto soltanto di imprenditori e operai laboriosi, gente pratica che si è rimboccata le maniche senza inutili perdite di tempo, non certo dei politici che, al contrario, con le loro aggrovigliate leggi (parlo di quelle mirate ad agevolare parenti, amici e amici degli amici), hanno agito da elemento frenante a quella che sarebbe stata una stagione molto più prolifica. Sono certo che per tutto ciò che Andreotti ha fatto in politica si sia giocato anche la sua vita privata, trovando sbarrate le porte del Cielo quando vi si è presentato. “Vox Populi” è sempre “Vox Dei”.
 
Edito a Bari il 6.5.2013

mercoledì 1 maggio 2013

1 MAGGIO

Discutere di Lavoro con quel 38% di giovani disoccupati è come parlare dell’ectoplasma delle fiabe di cui anni fa le loro mamme raccontavano per farli addormentare. Se alla disoccupazione giovanile s’aggiunge quella senile, in Italia sembra che lavorino soltanto quelli del Branco (sindacati, giornalisti videocartacei, presidenti vari, Hop-frog di corte, e tutti i compagnucci di merenda parlamentare). Ma siamo proprio certi che sia vero lavoro quello di cui si occupano i componenti del parlamento, visti i deludenti risultati che i pochi capi predispongono e i loro tanti silenziosi, inesistenti seguaci approvano? In fisica Lavoro è il prodotto di Forza per Spostamento. Poiché nel prodotto parlamentare i due fattori sono risultati pari a zero, sempre alla luce dei risultati sinora ottenuti, anche loro non lavorano. Pertanto, in Italia siamo tutti disoccupati. Viva la Festa del Lavoro. Viva il 1° Maggio.
Edito a Bari l’1.5.2013
LUCE

La Luce. E’ proprio piccolissima la parola che da sempre accompagna il cammino dell’Uomo, ma infiniti i suoi effetti. Sono tante le circostanze in cui l’Umanità è stata scossa da questo bene supremo. Ma pochissime quelle che hanno causato radicali stravolgimenti nel comportamento degli individui: il “Fiat Lux” che ha dato origine alla Storia dell’Universo che ci circonda; la Luce del Cristianesimo che ha reso possibile la comunanza e la solidarietà nei rapporti fra singoli esseri umani; l’Illuminismo che ha inculcato nelle genti quei diritti che si acquisiscono per nascita e che rispondono ai bellissimi termini di Libertà e di Uguaglianza; e, per ultimo ma non meno importante, la Luce Universale di Internet che permette a tutte le menti di recepire finalmente che ogni Individuo è sempre uguale a se stesso e a tutti gli altri Individui che lo circondano, senza distinzione di sesso, religione, razza, colore, idioma, ceto e classe sociale, età, ed altre minuscole frammentazioni in cui i prepotenti hanno ridotto l’Umanità per meglio tenerla, prima in schiavitù con la forza della violenza e, in tempi più recenti, sotto controllo col malefico influsso del denaro. Certo, di tempo ce n'è voluto, se si considera che dal “Fiat Lux” è trascorso qualche miliardo di anni prima che cominciassimo a capire il funzionamento della Divina Struttura. E dalla Resurrezione del Cristo, di quella solidarietà necessaria al bene di tutti, poche sono ancora le avvisaglie benefiche di cui si hanno sentore. Quell’Illuminismo sorto negli ultimi anni del ‘700 ha dovuto attendere ben oltre 150 anni per vedere debellata la schiavitù della gleba (il più disumano sopruso di uomo su uomo) da gran parte del consesso civile. Ma sarà Internet (se quei prepotenti, per paura di perdere i loro ingiusti privilegi, non lo distruggeranno) che darà un colpo mortale a tutte le disuguaglianze umane che ancora oggi arrecano sofferenze. E alla luce della regressione geometrica esposta prima per quegli eventi del passato, è certo che in meno di un secolo tutte le uguaglianze sociali verranno realizzate. In questo senso il Movimento degli Stellati (Illuminati pionieri del pensiero contemporaneo) è stato lungimirante. In loro confidiamo affinché questo incommensurabile mezzo di comunicazione di massa sia sempre protetto diffondendone, anzi, sempre di più il suo utilizzo e adeguandolo ai tempi, con le opportune correzioni migliorative. Che nessuno tocchi Internet, faro dei Popoli.
 
Edito a Bari l’1.5.2013