venerdì 23 settembre 2016

GESTIONE ALBERGO DIURNO
Leggo nelle pagine della Cronaca di Bari della Gazzetta di ieri, 14 ottobre 2015, un articolo sull’Albergo Diurno che coinvolge una società da me legalmente rappresentata. Nel confermare la “costosa ristrutturazione” eseguita da altra impresa, devo però respingere l’affermazione di “gestione privata fallimentare”. La nostra società, dopo essersi aggiudicata per 10 anni la gestione della struttura, dette avvio all’attività investendo somme considerevoli per l’acquisto di macchinari ed apparecchi elettrici impostici dalla convenzione stipulata col Comune di Bari. L’inaugurazione del nuovo corso dell’Albergo Diurno avvenne il 7 maggio 1983, come è dimostrabile dalla foto allegata, alla presenza del Sindaco De Lucia che, con me alla sua destra e alla presenza di alte autorità civili e religiose, consegnò la struttura alla Città. Ma la festa fu tutta lì. Tre giorni dopo si riscontrarono pesanti carenze agli impianti elettrico ed idrico, divenuti fatiscenti per la lunga inattività trascorsa dalla fine dei lavori di ristrutturazione edile all’assegnazione nove anni dopo della gestione alla nostra società. Dopo inutili interventi riparatori tentati dal Comune di Bari, fummo costretti a chiudere la struttura il 30 agosto successivo, meno di tre mesi da quel 7 maggio, per l’insufficienza di detti impianti a sopportare il carico preteso in convenzione dallo stesso Comune, insomma la struttura di proprietà del Comune era inadatta alle esigenze della gestione richieste per contratto. In pratica nella ristrutturazione sono stati realizzati impianti sottostimati per ciò che successivamente l’erogazione prevista in convenzione richiedeva alla nostra società. Motivo per cui fummo costretti ad avviare due vertenze che hanno impiegato oltre quindici anni per giungere a conclusione; dal 1984 al 2001, Primo Grado, Appello e Cassazione. Alla fine, riconosciute alla nostra società le proprie ragioni, l’intera vertenza è costata alle casse comunali un esborso, tra danni, rimborsi e spese legali, di circa 300 milioni dell’epoca. Pertanto, la nostra società non è mai fallita. Tutti gli atti sono depositati in Tribunale, nel relativo fascicolo, a disposizione per le verifiche. Tanto per ristabilire la Verità. Saluti cortesi, Vito Petino.

Edito  a  Bari il 15.10.2015


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