lunedì 26 settembre 2016

SEMI DI PENSIERO … 8
2-dic-2015 9.55






Vito Petino Vedi, Pino, che noi Popolo minuto abbiamo ragione quando sosteniamo che c'è più di un qualcosa che non funziona nei vostri Palazzi! L'ultima arrivata che premia un Capitano di lungo corso come te! Comunque, conoscendoti dai tempi del tuo illustre papà in via Angiuli, posso affermare con certezza che il tuo è un premio meritatissimo. Ti invio dal cuore uno tsunami di congratulazioni. Ad maiora! Salutissimi, vitopetino, anche a nome di mio cognato Sandro (Lanzilotti).

2-dic-2015 21.36
Fiore Nam
Questo video lo dedico a tutti quelli ke lasciano i genitori/nonni soli non solo a Natale!
Nonno che finge il suo funerale per attirare i parenti a casa
Francesco F Petino Stupendo! Condivido pienamente la necessità di non trascurare COLORO che per anni hanno dedicato il proprio tempo e le proprie forze per farci diventare adulti Emoticon smile
Vito Petino Fate finta che io invece di essere lo zio sia il nonno. Venitemi a trovare! Sono solo soletto ...

4-dic-2015 h 21:05
Ottavio Degregorio ha condiviso la foto di Ridi che ti passa
Chi ride? Qualcuno si dispera!!!!
Vincenzo Serviddio OTTAVIO LA PRIMA VOLTA IN VITA MIA VOLEVO ESSERE UNA RINGHIERA E AMMIRARE IL SORRISO DA VICINO
Vito Petino Ma è proprio solo il sorriso che attrae di questa splendida e abbondante fanciulla? ...

4-dic-2015 h 21:12
Nico Andriola ha condiviso la foto di Il diαrio di un rαgαzzo di strαdα.†
Se riuscite a risolverlo in 3 minuti Condividetelo!
Nico Andriola È una cosa seria.
Nico Andriola Non conosco la soluzione, io affermo che è 36
Nico Andriola 1x4=4 2x8=16 3x12=36
Vito Petino 36, Nico, ma molto molto maccheronico; la tua soluzione condensa quest’altra, a) le due cifre dell’11 sommate danno 2, indi 2x2=4; b) somma del 22 è 4, perciò 4x4=16; e per il 33 abbiamo 6; quindi 6x6=36 ...

4-dic-2015 h 21:33
Ottavio Degregorio
Quanto e' costato questo studio? Presenti, racconta il giornalista, poche persone.
Vincenzo Antonacci Sicuramente è stata copiata da altro giornale, non spendono neanche un centesimo, loro copiano soltanto.
Vito Petino Ottavio, ormai è la società dei "diversi" in tutti gli strati sociali che si associano e si fanno valere; noi normali non interessiamo più nessuno ... L'importante è che grazie a noi normali il mondo gira ancora ...

5-dic-2015 h 19:18
Giuseppe la Tartera ha condiviso la foto di Valerio Rosichini
Vito Petino Ma è l'aereo in decollo che non vira nella direzione giusta ... Ciao, Pino ...

5-dic-2015 h 19:46
Vito Petino e Andrea Bortolotti hanno condiviso la foto di Dimissioni e tutti a casa
Vito Petino Meno, meno, molto meno ... provassero a vivere con 600 euro al mese come costringono la maggior parte dei pensionati ... questi hanno dimostrato di saperlo fare, loro morirebbero nella prima ora del primo giorno del mese ... sono capaci a vivere solo mettendo le mani nei nostri soldi che fiduciosi abbiamo affidato loro per governare il Paese ...

6-dic-2015 h 20:44
Vito Petino  Augurissimi a tutti i Nicola di Torre a Mare, di Bari, di Puglia, d'Italia, d'Europa, del Mondo, e perchè no, in Terra, in Cielo e in ogni dove ...

7-dic-2015 h 11,28
Vito Petino  Sono anni che mangio il meglio del mare grazie a Mimmo e compagni; un consiglio per le festività PESCHERIA CAPRIATI via detta della Marina 3 Bari San Giorgio Scizze Torre a Mare...
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7-dic-2015 h 13,59
Vito Petino e Gennaro Cozzolino hanno condiviso il video di EWTN - Vaticano
Vito Petino ha condiviso il video di EWTN - Vaticano  Insieme a Wojtyla questo è il Papa del Popolo ... Grazie Francesco ...

7-dic-2015 h 14,44
Vito Petino e Andrea Bortolotti hanno condiviso il post di Flavio Alemani
LA METTEREMO IN UN LUOGO DOVE NON POTRÀ PIÙ NUOCERE A NESSUNO !!!!
Vito Petino ha condiviso il post di Flavio Alemani  Cara Boschi, so che tu e i tuoi colleghi pensate in grande; io, invece, per colpa vostra sono costretto a pensare in piccolo; ma è proprio quel piccolo, quella frazione infinitesimale che dimostra come il vostro macro benessere dipenda in tutto da noi; e te lo provo con quella parte minima che ci accumuna, il bosone o particella di Dio: ti prendo ad esempio quello che succede quando mi pago un caffè al bar per 1 euro ... di quell'euro almeno un buon 20 per cento viene nelle vostre tasche; prova ora a spaccare quel misero soldino da 20 cent e troverai stille di sangue prodotte dalla mia fatica; analizza quindi il DNA del mio sangue col tuo e ti accorgerai subito che una parte di me è penetrata in te, e soprattutto nelle casse bancarie con cui sono stati salvati in tal modo parenti ed amici anemici cronici ... In conclusione noi nel nostro piccolo aiutiamo i grandi a vivere nel superfluo, voi col vostro pensare in grande non riuscirete mai a capire i minimi bisogni di un Popolo ...

7-dic-2015 h 19,24
Michele Lonigro ha condiviso la foto di Il Meglio del Web
Vito Petino Oh, che rovina ... vedo solo un bel mappamondo spaccato ... che peccato ... comunque sono un collezionista e amante dell’arte pura, anche restaurato va bene ...

7-dic-2015 h 20,08
Andrea Bortolotti ha condiviso la foto di Massimo Remedi
Dal 1 gennaio 2016 prelievo forzoso delle banche
E mo so caxxi !!! Grazie ‪#‎RENZI Grazie ‪#‎PD
Vito Petino Ci hanno già provato anche negli anni passati, ma io li ho fregati, facendo trovare la cassa vuota ... e così continuerò a fare ...

7-dic-2015 h 20,20
Vito Petino e Marisa Missaggia hanno condiviso un link
“L’Italia vive in un clima di sudditanza invisibile imposto da un governo troppo mite, potenzialmente rappresenta la terza Potenza mondiale, grazie alle sue riserva… www.news24italia.com
Vito Petino Abbiamo provato con tanti italiani fallendo miseramente; facciamo come nel calcio ... proviamo con uno straniero ...

7-dic-2015 h 20,32
Risparmiamocelo Sponsorizzata
10 semplici mosse per difendere i tuoi risparmi
Vito Petino Io i miei soldi li ho saputi difendere bene per oltre 71 anni, tenendoli ben lontani da chi voleva fare la bella vita a mie spese; contattatemi, e vi insegnerò, non solo a difenderli i vostri soldi, ma anche a saperli bene investire, permettendo ad ognuno di voi di fare quella bella vita che altri vorrebbero fare con i vostri soldi ... Vanna Marchi e figlia insegnano …

9-dic-2015 h 19,16
Lorenzo Sancilio e Michele Lonigro hanno condiviso la foto di I MIGLIORI ANNI "80&90" E NON SOLO
Vito Petino Continuo a chiamarla signor Sancilio, per associarmi al suo pensiero; anche se io sono nato nella prima metà degli anni '40, la mia colonna sonora di vita privata e professionale è la stessa da 71 anni ... gli stessi intenti morali privi di tutti i vizi e gli eccessi delle nuove generazioni ...

9-dic-2015 h 20,38
Nicola De Benedictis ha condiviso la foto di ROBA DA Uomini
Vito Petino E' un imbianchino che sbianca con quel fondo schiena ...

11-dic-2015 h 15:31
Vito Petino ha condiviso la foto di Ciacia Ciao
Questi i miei tragitti pedo-scolastici a Bari dal 1950 al 1971: via Carulli Balilla, Japigia Balilla, Japigia Amedeo d'Aosta, via Durazzo Pitagora, Japigia Pitagora ...

11-dic-2015 20.40
Andrea Bortolotti ha condiviso la foto di W IL M5S
Vito Petino Io lo ascolterò perchè, ne sono certo, un uomo come lui non può stare al guinzaglio di bimbetti viziati e incapaci ... prima o poi se ne libererà e quando lo farà io voglio sentirlo in diretta ...

17-dic-2015 22.44
Vito Petino  Disapprovo nettamente il modo in cui i tg nazionali hanno dato la notizia dell'avvenuta elezione dei tre giudici della Consulta, dopo un parto oltre i livelli equini. Pur trattandosi di personalità di alto valore, li hanno già marchiati: uno del pd, il secondo del m5s e l'altro dei panchinari del centro, è stato commentato. Finchè i giudici non saranno eletti direttamente dal Popolo, non potranno mai esserre imparziali (ma ve lo vedete uno dei tre che deve mettersi contro lo schieramento che l'ha eletto?). Con questo sistema snaturano il loro ruolo, divenendo dei politici in più ... Eliminare una camera e mettere quale contraltare a quella rimanente un ente di soli giudici indipendenti, che devono render conto del loro operato soltanto al Popolo, oltre che alle proprie coscienze, è la snellezza necessaria per uno Stato moderno ... Da approfondire, naturalmente, questa ed altre mie idee che da mezzo secolo mi porto dietro in quel po' di agone politico che ho frequentato; idee necessarie per ingabbiare soltanto quei politici che fanno della cosa pubblica una "cosa nostra"; idee utili per il bene del mio Paese, perchè io amo l'Italia ... Se non per altro, sicuramente per avere lo stesso DNA in quanto in Essa tanto sangue dei miei avi è stato trasfuso ...
Rosario Palladino Condivido in pieno amico carissimo
Vito Petino Purtroppo non serve a cambiare le cose, perché i pensieri di individui ignoti passano inascoltati. Prendi invece gli stessi pensieri, tuoi, miei o di altri poco famosi, e mettici in fondo un bel (Platone), oppure (Einstein), e subito diventano assordanti, attirando l'attenzione di tutti ...

23 dic 2015 h 23.56
Vito Petino
 
Sono una delle tante biglie numerate nell'urna della vita. Voglio proprio vedere se Madama Bendata riesce a pescarmi. L'Amore mi ha pescato a vent'anni ...
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24-dic-2015 h 20.48
Nicola De Benedictis
 ha condiviso la foto di ME NE FREGO Mussolini saluto fascista
Vito Petino Da che pulpito ... ci hai portato i tedeschi in casa, nostri inveterati nemici da oltre 2000 anni, con le loro continue invasioni ... è anche vero che dalle loro parti fa un grande freddo e il nostro sole, invece, attira tutti ...

24 dic 2015 h 22.37
Vito Petino
 
Ripetersi gli auguri ogni fine anno per chi lo ha fatto 71 volte, dovrebbe far perdere definitivamente ogni speranza nell'attesa di un mondo migliore; ma io non mi arrendo e continuo a sperare che, prima o poi, l'uomo rinsavisca, accorgendosi di non poter fare a meno dei suoi simili, accettandoli finalmente come fratelli ...
AUGURISSIMI DAL CENTRO DEL CUORE A TUTTI I MIEI FRATELLI DI SANGUE, DI STRADA, DI SCUOLA, DI LAVORO, DI PENSIERO, OVUNQUE VOI SIATE ...

25 dic 2015 h 11.27
Vito Petino
 ha condiviso il video di Vito Petino.
Queste sono le immagini di mio fratello che voglio sempre vedere, anche se lui non vuol vedere più noi ... Ma non è importante; quello che importa è che lui sia felice, finalmente ...

27 dic 2015 h 14.25
Vito Petino
  Un angolo di Bari che non c'è più, via Putignani incrocio con via De Rossi ... Se avete altre vedute della nostra Città, pubblicatele ... In tanti anni non sono mai riuscito a trovare nemmeno una cartolina del vecchio edificio ad un solo piano della Saicaf in corso Cavour con il cinema all'aperto Savoia sul terrazzo in corrispondenza proprio del primo piano ... oppure del famoso caffè ristorante Grand'Italia sempre in corso Cavour con la bellissima rossa, prorompente, proprietaria bolognese ... mi dispiace, ma non ne ricordo il nome ... (dimenticavo, la foto è del 1958)
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28 dic 2015 h 0.25
Vito Petino
 
Anno scolastico 1956-57, Scuola Media A. D'Aosta Bari, primo anno nella nuova sede di via Oberdan. Rivedendo tutti quei calzoni corti a cui le nostre madri ci costringevano, penso proprio che non s'accorgevano per niente che eravamo abbastanza sviluppati, facendoci rischiare, nel caso di qualche movimento brusco, l'arresto per oscenità in luogo pubblico ...
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28 dic 2015 h 13.49
Rosario Palladino
 ha condiviso la foto di TzeTze
Vito Petino 300 come gli antichi senatori romani, che a cavallo governavano un territorio grande dall'estremo nord d' Europa a tutta la fascia estesa dall'Africa del nord sino a tutto il Medio Oriente ... Anzi, vista la sproporzione di quell'immenso territorio con quello dell'Italia attuale, 150 ne basterebbero, e toccheremmo con mano l'enorme massa di denaro risparmiato ... Se si considera, alla fine, che del migliaio circa di attuali parlamentari, soltanto un numero calcolato con le sole dita delle mani decide la politica in Italia, anche 150 son troppi ...

28 dic 2015 h 14.13
Adriana Caricato
Attenzione ai segni zoodiacali
Vito Petino I dritti sono soltanto quelli che lo fanno l'oroscopo per campare ... Io non ho mai creduto allo zodiaco sin da quando avevo appena tre soli giorni di vita (a quei tempi tanto ci voleva per aprire gli occhi), mi son bastati per capire che è mestiere per gonzi ... Infatti, Adriana, da quell’elenco non se ne salva nessuno, perché alla fine anche i dolci diventano … galleggianti …
 
28 dic 2015 h 15.21
Vito Petino
 ha aggiunto 7 nuove foto
Sono spiacente per tutti i parenti ed amici del Nord per lo smog che li avvolge continuamente; colpa dei politici che hanno ingozzato al massimo i vostri territori di fabbriche, invece che ridistribuirle intelligentemente da nord a sud. Questa la situazione in quasi tutte le grandi città settentrionali; a noi a Sud, invece, ci hanno lasciato solo mare pulito, cieli limpidi, aria bucolica nelle campagne, paesaggi soleggiati e tanto, tanto turismo, per non parlare del cibo ... Fa eccezione, fra le metropoli, la sola Roma che è costretta a patire di cronico inquinamento politico ... il peggiore …

29-dic-2015 10.00

Pippo Cannistra ha condiviso il video di Sorial Girgis Giorgio
QUESTO MONDO E' PIENO DI MERDACCIA
Sorial Girgis Giorgio ha aggiunto un nuovo video
Queste immagini devono fare il giro del mondo!
Guardate la violenza del PD!
Il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso si scaglia con violenza sulla consigliera del m5s ...
Vito Petino Possibile che per un reato tanto evidente (violenza, mobbing, maltrattamento ed altro) nessun giudice intervenga? E fra tutti quei testicoli sgonfiati che lo circondavano, non c'era un uomo che difendesse la ragazza? Tipi del genere san fare i forti solo con le donne; in presenza di un vero uomo si afflosciano come pannoloni utilizzati in un bidone d'immondizia, ed è quello che gli sarebbe successo se ci fossi stato ... Ma la madre dove l'ha preso, da un hatù usato? E ne hanno fatto anche un governatore, da pecoraro in transumanza che era ...

Edito  a  Bari il 31.12.2015


MALEDETTO TOSCANO
(ovvero Inno dei non fumatori)
 Maledetto toscano. Maledetto te e i tuoi simili. In breve tempo, entrando nella mia vita, ed in quella di tanti altri hai distrutto idee, speranze e voglia di vivere; le tue suzioni hanno sorbito ogni energia vitale, svuotando l’ottimismo delle future generazioni. E chi poteva immaginarlo! Chi? Che una insignificante foglia secca potesse fare tanti danni; una foglia secca propinataci dai mass media come fresco elisir contro i mali che già ci affliggevano, illudendoci ancora una volta. Eppure ci avevano assicurati che fossi un rimedio innocuo, non venefico. Invece, il vacuo fumo che produci fa di te un assassino. Siam caduti nella brace dopo aver sofferto in tegamini, casseruole e padelle. Certo non è tutto tuo il “merito”; altre mani, mani diaboliche, ti hanno confezionato per il proprio arricchimento, ti hanno introdotto nel nostro sistema, a guisa di dittatore-marionetta, grazie anche ad effimeri collaboratori, nient’altro che schegge infuocate di inutili sostanze, producendo come te fumo, cenere ed inquinamento nel nostro organismo. Hai cominciato col toglierci quell’aria pura che ci ossigenava il sangue. Hai svuotato le nostre sostanze finanziarie, riducendoci alla Caritas! Quale novello Nosferatu hai morso le nostre monete per succhiarti il sangue delle nostre fatiche e riempire così le casse dei tuoi produttori. Hai avvelenato le nostre esistenze. Hai stravolto la natura delle cose, pubbliche e soprattutto private. Non ti permetterò di fare danni ulteriori e, vista la situazione, irreversibilmente più deleteri per la nostra già precaria salute. Anche perché, alla fin fine, non produci altro che cenere. Ce n’è voluto per capirlo; ma spero che anche gli altri capiscano l’inutilità della tua volatile sostanza, abbandonandoti per il bene del nostro Paese. Non ci vorrà poi molto a trovare linimenti migliori per risollevarne le sorti. Che tu sia maledetto, toscano snaturato; e per dimenticarti più facilmente, ti ho messo, spento per sempre, nel posacenere della scrivania, a mo’ di contrito promemoria. Basta! Ho fatto un voto. Da oggi non ti fumo più.

Edito  a  Bari l’11.12.2015


LETTERA DI RINGRAZIAMENTI
Ho importunato autorità e privati con la mia supplica per portare a loro conoscenza le disumane condizioni di salute in cui versava mio fratello Antonio, dimagrito a tal punto da far temere il peggio. Ora che finalmente l’intervento, o gli interventi di più persone gli hanno ridato la libertà, sento immediato l’obbligo di ringraziare con il sentimento più profondo tutti coloro ai quali ho inviato la mia lettera, in primis Presidente della Repubblica e Ministro della Giustizia. E a seguire ringrazio con lo stesso sentimento: Presidente del Tribunale di Bari, Direttore del Carcere di Bari, Presidente Regione Puglia, prof. Rossi, garante dei diritti dei detenuti, avvocato De Palma, difensore di mio fratello, le redazioni dei quotidiani La Gazzetta del Mezzogiorno, Corriere della Sera, La Repubblica, Il Giornale, Rai 3 TGR Puglia, padre Dante Leonardi, responsabile dell’associazione di volontariato Nuovi Orizzonti Centro San Nicola Vita che rinasce di Bari Torre a Mare, le Associazioni Libera, Casa Betania di Terlizzi, Comunità Oasi San Francesco di Trani, Caps di Bari, Centro Accoglienza Nord-Est di Cuneo, Giudice, Pubblico Ministero e avvocati difensori della controparte che non si sono opposti alla scarcerazione, e per ultimo ma non certamente ultimo, il carissimo Onofrio Introna, amico sin dalla nostra età più verde, che ci ha immediatamente offerto tutta la sua solita signorile disponibilità innata. Avevo visto giusto sostenendo nella mia petizione che Tonino non sopportava un regime di vita tanto costrittivo; mio fratello non è un delinquente abituale, per cui ha risentito molto del senso di colpa per ciò che in un attimo di obnubilamento aveva fatto, senza però procurare male a nessuna persona, se non il solo danneggiare cose ed oggetti di casa. Ma vanno ascritte a sua enorme attenuante tutte le pesanti offese che da tempo era costretto a subire, sino a colpirlo gravemente nella sua più intima dignità di uomo, così come lui mi ha confidato più volte negli ultimi tempi. Cosa lo abbia reso tanto abulico da quell’intraprendente odontotecnico che era non riesco proprio ad individuarla. Conosco Tonino meglio di chiunque altro, anche di chi gli è vissuto accanto per oltre 25 anni; gli ho dovuto fare quasi da padre quando, io vent’anni lui undici, abbiamo perso il nostro di padre; un padre che a noi fratelli più grandi, e più fortunati, ha saputo impartire un’ educazione ed una moralità altamente spartane. Ricordo come fosse oggi l’episodio che ci spinse a dargli l’appellativo di stampo medievale “il gigante buono”. Tonino, con nostro fratello minore Angelo, volle accompagnarmi con la sua auto in un viaggio di lavoro; giunti in un grande rondò alla periferia di Bologna, ci accorgemmo di un'altra auto che aveva preso fuoco; in tanti ci fermammo a guardare ipnotizzati dalle fiamme; l’unico che ebbe coraggio e riflessi pronti fu proprio lui; armato di estintore preso dalla sua auto, si precipitò verso l’auto sinistrata rompendo con lo stesso estintore il vetro della portiera di guida e traendo in salvo una donna semiasfissiata, e come se nulla fosse con la massima calma provvide poi anche a spegnare l’incendio; alle prime pacche sulle spalle con l’estintore scarico ancora tra le mani, ci segnalò di entrare in macchina, partendo a velocità sostenuta  per evitare quei complimenti che sempre lo mettevano in imbarazzo. Quindi, avevo visto giusto che per far tornare mio fratello, almeno parzialmente, a quello stato fisico per cui in famiglia lo avevamo definito “il gigante buono”, con quella stazza da pivot che già si è ritrovata sin dai suoi quindici anni, l’unica soluzione era quella di ridargli la libertà. Infatti, la riprova la si è avuta addirittura in meno di ventiquattr’ore quando, nel fatidico primo ottobre scorso, ricevendo l’ordine di scarcerazione, ha immediatamente preso otto chili, passando dai 65 chili che lo rendevano del tutto simile ad un ligneo attaccapanni ambulante, ai settantatrè che gli ridavano almeno una parvenza molto più umana. Ma soprattutto uno sguardo talmente vitale da cancellare in pochi istanti quella spenta luce che i suoi occhi emanavano da ben 19 mesi, in quella che ho sempre ritenuto una punizione eccessiva per uno come lui. Alla fin fine hanno sbagliato in due ed a pagare è stato solo mio fratello. Comunque, Tonino è rinato quel primo ottobre. Un vero miracolo. Miracolo ascrivibile a tutti quegli amici cui mi sono rivolto e più su menzionati. Ora voglio parlare direttamente a mio fratello per spiegargli dopo oltre 25 anni un certo nostro comportamento assunto all’epoca. Tonino, dopo i primi nove giorni trascorsi da uomo libero, anche se trascorsi nel Policlinico per rimetterti, la pietra miliare della tua nuova vita è segnata 10 ottobre 2015 ore 14, momento in cui sei stato dimesso acquisendo finalmente la totale libertà. Grazie anche al tuo bravissimo figlio Vito che, accettando di ospitarti a casa sua, ti ha evitato altri dispiaceri permettendoti, con quel treno preso ieri sera alle 23 per raggiungerlo, di riannodare quei fili violentemente spezzati 26 anni fa con la tua famiglia originaria. Da padre, capisco il dolore che provi nel lasciare qui a Bari altri due figli ma, come ti spiegherò in seguito, fanno parte delle innumerevoli incomprensioni che accadono in ogni famiglia. Ciò che mi preme chiarire dopo tanti anni è la presa di posizione mia, dei tuoi fratelli e di altri familiari. Hai capito il perché del nostro prendere subito le distanze da quella tua sciagurata scelta? Non perché ce l’avessimo con la tua seconda compagna, ma per l’essere stati traditi negli affetti fraterni e di amicizia quando si è scoperta la vostra tresca alle nostre spalle, tramata con una finzione ed una recita degne dei peggiori personaggi kafkiani. Nelle tante manifestazioni organizzate e trascorse insieme (festività civili e religiose, gite, vacanze), ognuno di noi di tanto in tanto introduceva nella comitiva nuove amicizie, che durano ancora oggi. Non era mai successo nel nostro gruppo, composto da tanti giovani nuclei familiari tutti amici tra loro, che ci si rubasse mariti o mogli. Provate ad immaginare, dunque, che colpo ci avete inferto quando è venuta fuori la vostra storia. L’esperienza di noi più grandi ci ha quindi suggerito di prendere subito le distanze da voi. Non poteva venir fuori nulla di buono da quella torbida faccenda, e ti dico il perché. La vostra incosciente leggerezza vi ha fatto dimenticare totalmente quante persone avrebbero sofferto per quella vostra decisione sciagurata. La vostra apparente leggerezza ha letteralmente schiacciato tante vite: tu, capace di trascurare completamente tua moglie ed i tuoi tre figli, i tuoi fratelli, cognati e nipoti; lei, capace di rigirarsi nel manico l’ex marito, il figlio, quei poveri anziani genitori e tre fratelli, pur di costringerli ad accettarti nella loro famiglia; e alla fine s’è rigirata anche te, sino al punto di infischiarsene altamente che il tuo arresto avrebbe macchiato in modo indelebile lei ed i suoi figli prima di tutto, non pensando che la pubblica opinione fa presto ad etichettare le vittime di casi simili col marchio di “moglie di carcerato” e “figli di carcerato”; e di conseguenza estendendo l’insulto anche agli incolpevoli suoi genitori, a sorelle e fratelli tuoi e suoi; ingiuria insopportabile per quelle che sono state le innocenti vittime della vostra superficiale passione, i vostri cinque figli. Ecco ciò che rimane del vostro preteso “grande amore”, un immenso cumulo di cenere dopo il pauroso fallimento. In verità dovevano essere ben altri gli interessi che vi hanno legato e che soltanto voi due conoscete. Con gli anni ho anche capito il rifiuto della tua seconda compagna in risposta all’invito di partecipazione al matrimonio di mio figlio Bepi; invito che, molto esplicitamente, sottintendeva solo l’intenzione di spezzare una lancia in vostro favore; in fin dei conti stavate insieme da tanti anni, hai cresciuto suo figlio per oltre 25 anni. Avevate avuto anche una figlia insieme, l’unica nipote che non ho potuto veder crescere fra noi, raccontandole dei miei genitori, dei suoi nonni paterni; l’unica dopo mia figlia Rosa che porti il nome di nostra madre, e se la tua compagna ha accettato di chiamarla così, è l’inequivocabile segno che ci teneva alla tua famiglia, altrimenti avrebbe rifiutato. Penso che lei abbia deciso di non partecipare al matrimonio di Bepi per timore di tenere lo sguardo sempre basso nei nostri confronti, a causa del troppo pesante senso di colpa; vergogna di affrontarci dopo tanti anni, insomma. Ma posso rassicurarla che mai avremmo rivangato un passato ormai immutabile; l’avremmo accolta come una sorella. E col tempo saremmo stati felici di conoscere i suoi genitori e i fratelli. Anche se il padre me lo hai presentato quand’ero presidente dell’Assi Casa per un problema di manutenzione Iacp, non lo ricordo bene dopo i tanti anni trascorsi. Ma ciò che più mi addolora è la sorte dei due ragazzi rimasti a Bari; due nipoti per i quali mi rendo disponibile se avessero bisogno di consigli o di conoscere meglio le loro radici paterne; e se respingono questa mia offerta per motivi molto giustificabili, possono farlo da soli andando sul sito www.tinodabari.blogspot.com dove troveranno la storia bimillenaria dei Petino che ci appartengono. E se il ragazzo, pur rimanendo tuo figlio avendolo cresciuto per ben 26 anni, dovesse essere figlio naturale del caro amico Franco che abbiamo trattato tempo fa e che gli ha dato il cognome, quell’amico che rivedo volentieri e spesso in un filmino che conservo della Pasquetta 1989, fate un atto di carità cristiana rendendo i suoi diritti a quel padre offeso e le sue sacrosante radici al ragazzo. Ti avevo sempre detto di dare certezze a quel figlio con l’esame del DNA, e se è tuo, cambiategli cognome; caso contrario lasciategli il cognome del padre vero, che d’altronde è anche un nobile cognome, senza costringerlo ad una vita priva di quella basilare certezza che per ogni essere sono le proprie radici. A questo mio consiglio hai sempre opposto motivi finanziari; ma potevate ben vendervi un auto delle tante che avevate per una causa così vitale per il ragazzo; io lo avrei fatto senza alcun indugio. Comunque gli vorrò sempre bene, io; per me continuerà ad essere quel nipote che già avevo annoverato fra gli altri. Ricordo ancora una indelebile discussione che un giorno abbiamo avuto davanti alla Cariplo e di fronte a Sant’Antonio quando, ad una mia precisa accusa sui tuoi errori,  ribattesti in tono ricusatore “ … e tu che hai fatto …” permettendoti di paragonare la tua ingarbugliata situazione con la mia limpida ed esemplare, visto che io ed Alice siamo insieme da 45 anni, legati da un sentimento tanto intenso oggi come lo era allora; e i nostri figli, tutti Petino, sino ai 25 anni in media sono sempre vissuti sotto il nostro stesso tetto; hanno lasciato casa ognuno nel momento in cui ha deciso di crearsi autonomamente la sua famiglia con il proprio compagno o compagna; incomprensioni ce ne sono sempre e dappertutto, però con l’Amore profondo e sincero tutto si supera. Ma se manca l’amore è fallimento totale …

                                                                                  tuo fratello vito.

Edito  a  Bari il 12.10.2015

LA LEOPOLDA
(Summit per il risanamento delle bische clandestine autorizzate)

L’evolversi della caduta morale delle banche italiane, che col passare del tempo supera uno dietro l’altro nuovi infimi record, raggiungendo ad oggi abissi tenebrosi, ha una storia ultracentenaria, avendo inizi quasi contemporanei allo stesso sorgere dei primi istituti di credito, nel periodo unitario. Già a fine ‘800, sotto il governo Crispi, vi fu lo scandalo della Banca Romana. Salto il ventennio, proprio per non parlare dello spudorato contributo dato dalle banche degli industriali alla fondazione e affermazione del, tutto sommato, infausto regime. Comunque, sino a quel momento i disastri bancari non coinvolgevano le classi più deboli, condannate com’erano a secolare indigenza cronica. I guai per il Popolo dei lavoratori cominciano proprio con l’avvento della Repubblica. Intuendo che rubare al ricco, a chi avesse dimestichezza col denaro e disponesse di energico deterrente legale, fosse poco facile ma molto rischioso, che ti fa la maggior parte delle banche. Cominciano a battere tutte le vie cittadine italiane con la grancassa degli investimenti “sicuri” alla portata di tutti, anche di semplici salariati, calcolando furbescamente che la massa di denaro dei piccoli risparmiatori fosse molto più ingente di quella di più ricchi messi assieme. Ma soprattutto, che il risparmiatore minuto, con i suoi pochi e sudati spiccioli, non avesse forza sufficiente a far valere i propri diritti per via giudiziaria. Senza mettere in conto, inoltre, le amicizie che contano in ogni settore della vita pubblica del Paese a protezione di istituzioni truffaldine. Infatti, sino ad oggi non c’è mai stata sentenza che restituisse il maltolto ai poveri derubati. Gettata la rete, hanno arraffato a man bassa il ricco pescato ripulendo, da irresponsabili e senza controllo alcuno, i conti dei risparmiatori che, fiduciosi, glieli avevano dati da gestire. E passiamo ad esaminare soltanto gli scandali continui degli ultimi anni, che tante vittime innocenti hanno mietuto. Gelli, Calvi, Sindona, Ior, Banco Ambrosiano, Monte dei Paschi di Siena; e sino alle ultime banche salvate dal governo Renzi, tra cui quella dell’Etruria, spingendo alla disperazione chi ha visto ridurre la propria vita, e quella dei propri congiunti, in miseria da un giorno all’altro. E tralascio per il momento di accennare a tante altre banche sul filo del fallimento. Altro che strumentalizzare le morti, messer Renzi; nel tuo caso il morto che ti ritrovi fra le braccia ha tanto di nome cognome ed età, importo truffato e numero di parenti affossati nel dolore; senza considerare che, comunque, in tutte le famiglie coinvolte in crack bancari, la disastrosa situazione economica che ne consegue costringe tanta gente a un’indigenza impensabile ed imprevista, dopo i sacrifici fatti per una vita; indigenza, che in molti casi sfocia in vera e propria miseria, causata esclusivamente da autentici delinquenti, protetti come sempre da politici irresponsabili. Un classico omicidio di stato quello che ha portato al suicidio il povero Luigi. L’omicidio di stato non è solo quello che in epoche meno civili , in quanto a diritti, spingevano individui prepotenti ad ammazzare con pugnali o veleno. Tale omicidio, oggi, si realizza semplicemente azzerando le sostanze vitali di un ignaro cittadino. E in casi estremi, per salvarsi da fallimenti certi, molti istituti di credito emulando l’araba fenice, sono sorti a nuova vita da quelle stesse ceneri di carta straccia in cui avevano ridotto i risparmi del povero cittadino. Spariti così Credito Italiano, Banco di Roma, Cariplo, San Paolo, Cassa di Risparmio di Puglia, sono apparse Chebanca, Unicredit, Ubi banca, Banca Intesa, Carime, giusto per farne degli esempi. Voi politici, per ogni scandalo che vi scappa dalle mani danneggiando il Popolo, siete sempre pronti a trincerarvi, cinicamente, dietro gli evanescenti paraventi della strumentalizzazione, del populismo e della effimera maggioranza posseduta in parlamento, proprio come ha fatto la simpatica, la bella, l’attraente ministra Boschi. Così affascinante da essere sprecata e quindi inutile nel ruolo politico. Con la sua conturbante bellezza avrebbe raggiunto fama internazionale, alla stregua della celebrata Cleopatra VII, e traguardi economici molto più cospicui che raccattare “miseri” spiccioli in ambito politico e “miserande” mance da attività usuraie come le bancarie. Avrebbe condotto vita da regina con ricchezze proprie, invece che una vita a “servire” i cittadini e dipendere, con tutta la sua famiglia, dai loro sudati salari. E soprattutto senza trincerarsi dietro l’ormai lisa e maleodorante “pezza” della “maggioranza in parlamento”, con cui tanti reati si cerca di coprire inutilmente. A tanto si è arrivati nel nostro maltrattato paese. All’immorale convinzione che una maggioranza possa cancellare reati gravi come il furto, la truffa, la corruzione e quant’altro di losco accade in sedi istituzionali, in cui a ben altri supremi intenti si dovrebbe mirare. Siamo al punto che i furti si depennano con la “maggioranza in parlamento”; che i ladri siano assolti con la “maggioranza in parlamento”, peggio del camorrista all’interno della propria cosca. Certo, servirsi di una delle perle della democrazia, che fa dell’espressione di maggioranza il perno principale su cui reggersi, al solo scopo di rimescolarla nel pastone per porci con cui nutrire la pubblica opinione, è quanto di più vomitevole esseri spregevoli possano concepire. Ma la gente intelligente quel pastone non lo accetta mica. D’altronde, non ci si può aspettare altro da uno stato che, per risolvere la crisi, istiga la gente a puntare tutto su giochi immorali; sui grattaevinci, sulle schedine e sulle scommesse clandestine. Logico, poi, che le banche diventino veri e propri casinò, se non addirittura bische di stato, in cui gli sprovveduti risparmiatori, mal consigliati, si giocano la vita. A questo punto, inoltre, visto che depositare in banca i risparmi non dà più frutti ma solo costi, e dopo aver chiesto a tutti voi cittadini se siete disposti a chiuderle per sempre queste bische clandestine legalizzate, l’unico consiglio è “Ritirate tutti i risparmi affidati alla banche e tornate ai vecchi sistemi del “materasso” e del “mattone”; tenetevi i risparmi in casa. E’ proprio quello che già fanno molti grandi evasori e grossi calibri della malavita. Dove pensate che questi fior fiore di delinquenti nascondano il malefico frutto delle loro sporche attività? Nelle banche? E mica sono scemi! Ma voi, in fin dei conti, lasciate che a servirsi delle bische di stato siano solo i più ricchi, che possono permettersi di scannarsi a vicenda. Alla stregua delle banche, l’altra grande truffa di stato sono le assicurazioni auto, di cui esternerò in altro tema. Guarda caso in entrambe sono tanti i politici che detengono grosse quantità di azioni. Che i cittadini vengano, come accade di continuo, abbandonati a se stessi, senza che il parlamento ne tuteli i diritti, è la logica conseguenza dell’abnorme conflitto di interessi creatosi nelle attuali e inelette classi politiche, sostenute dai loro degni complici, sempre nascosti dietro le quinte a tramare e muovere i fili dei burattini che si esibiscono in quello stesso parlamento. Al pari della storica dinastia dei Pipinidi (Pipino III esautorò i re Fannulloni con furbesche blandizie), questa classe politica, usurpando il potere della sovranità che la nostra costituzione sancisce, da maggiordomi o maestri di Palazzo, si sono autoproclamati regnanti, invece che rappresentanti, o come ne prevede il ruolo, servitori del Popolo, rimestando di proposito e continuamente l’apparato legislativo, proprio per renderlo incomprensibile e del tutto assoggettato al suo personale tornaconto. E per meglio distoglierne l’attenzione dei cittadini, si serve della droga di stato, ammansendoli con sport, televisione ed amenità simili. Non ne caveremo mai nulla in nostro favore se non ci si libera dai predetti narcotici; solo così si potrà ribaltare energicamente e per sempre il corso della storia modernissima, perché la moderna è superata da un bel pezzo. In alto ci si deve ormai rassegnare che la storia oggi viene fatta dalle classi lavorative a reddito fisso, che tanto hanno patito la secolare prepotenza di chi è ricco senza meriti. E per fare più in fretta, la prima conquista da realizzare è quella della moneta magnetica nominativa che, in un colpo spazzerà via evasori, delinquenza associata, politici corrotti, piccola delinquenza, permettendo a tutti di conseguire quella naturale felicità che la nostra costituzione non prevede, ma che spetta ad ogni cittadino per il solo fatto di venire al mondo. Perché solo senza i delinquenti si può essere felici, per i molteplici e ovvi risvolti positivi, finanziari, civili e sociali che ne conseguiranno. Verranno poi da soli altri vitali diritti, quali alimentazione, abitazione, lavoro, libertà, ambiente sano, assistenza sanitaria, denaro quotidiano; insomma, parità globale in ogni umana caratteristica psicofisica. Tutto questo è realizzabile se ogni cittadino non spreca, come sino ad oggi è stato fatto, la moneta più preziosa che si ritrova totalmente gratuita nelle mani, il proprio voto. Adoperiamolo con intelligenza e parsimonia, anche se non ci è costato la minima fatica. E’ con esso che potremo fare le leggi che vanno bene per tutti. Ad esempio, porre il limite di elezione a due soli mandati in ogni ambito territoriale, comunale, regionale, nazionale. Dal parlamento mai uscirà una tale legge; e allora che si fa? Sin dalla prossima tornata elettorale non bisogna votare i soliti nomi che bivaccano da una vita nelle sedi istituzionali, o su nomi indegni di essere catalogati quali esseri civili ed umani. Cancellateli dalla mente e proviamo con gente nuova. Utilizziamo l’unica arma decisionale di cui siamo in possesso, il referendum; firmate tutti per liberarci del vecchiume. Ci propinano liste preconfezionate, rubandoci il diritto di scegliere liberamente, volendo, anche un nostro vicino che sappiamo essere onesto, capace e che rappresenti realmente gli interessi del Popolo. Rifiutatevi di votare liste “ciambotto” preparate dai soliti partiti screditati, anche se cambiano di continuo sigle, loghi ed esaltati capi_cosca che, non più d’una decina, da sempre burattini sulle mani dei pupari dell’alta finanza internazionale, comandano a bacchetta gli altri 935 pupi e marionette del parlamento in modo da alzare o chinare la testa per il no o per il sì. Ricordarsi della estesa schiera di questi perfetti sconosciuti privi di qualsiasi iniziativa propria, scemi prima e ricchi a fine mandato, è arduo. Ve ne ricordate qualche nome? Io, dopo lunghi ed enormi sforzi mentali, non sono riuscito a trovarne uno.  Perciò, non buttate agli stenterelli il vostro voto. Valorizzatelo al massimo, più della stessa moneta che vi sudate quotidianamente. E un’altra cosa importante, che la smettiate di trattare le ideologie alla stregua delle malridotte bandiere calcistiche. Sì, certo; tutta colpa di un individuo che ha stoltamente creduto di mutuare tutto l’ambiente calcistico per trasfonderlo in ambito parlamentare, facendoci sorbire, ultras mentecatti, mercato del voto, panchinari inutili, arbitri venduti se non cornuti, assi drogati se non autentici bidoni, vessilli senza storia. Non dal tifo malarico dobbiamo farci contagiare, ma farci guidare dalla perfetta sanità mentale nelle scelte politiche che decidono della nostra vita. Se poi qualcuno in alto non è d’accordo, ce lo dicesse! Ci adegueremo ai loro costumi, emulandoli e superandoli in ruberie nel loro stesso teatrino del frega frega, allargato a tutto il paese; non è poi così difficile se hanno potuto farlo loro. E senza più scomodare adunate antistoriche in quella casa chiusa che voi giovani chiamate la “Leopolda”. Noi cattivissimi maschietti meno giovani la chiamavamo diversamente, secondo il proprio ambito territoriale e dialettale …

Edito  a  Bari il 22.12.2015