sabato 13 dicembre 2014


CASINO’ ITALIA

 

Il verde che compone la bandiera italiana è sempre stato il simbolo univoco di cui la natura ha ricoperto il nostro territorio. Ma in tempi recenti ci si stanno mettendo in molti per sostituirlo con il più vergognoso panno verde dei tavoli da gioco. Siamo ormai travolti dalle innumerevoli bische clandestine, reali o virtuali, che ci tentano in ogni momento della giornata, illudendoci di arricchirci facilmente, risolvendo in un colpo tutti i nostri crucci finanziari. Ogni tipo di gioco venale tendente ad illudere i cittadini è assolutamente illegale; e quando ad organizzare tali giochi è uno Stato, non solo essi sono illegali, ma soprattutto immorali. Loschi biscazzieri d’ogni risma, novelli diavoli tentatori, mascherando corna, coda e zampe sotto abiti firmati, ci spingono con ogni mezzo più disonesto possibile, a grattare per vincere, a scommettere su ogni tipo di manifestazione umana, animale o vegetale, a partecipare a lotterie a premi, a sederci ovunque vi sia un tavolo verde, pubblicizzando tali loro attività illegali su giornali, tv e web; fra le tante iniziative messe in atto, quelle statali, poi, sono le più vili perché organizzate proprio da chi dovrebbe invece proteggerci da organizzazioni malavitose. Uno dei sistemi più comuni per invogliare la gente a giocare è quello di donare bonus da qualche centinaio di euro per farla entrare nel giro vizioso; con quell’esca al malcapitato, truccando le carte, viene tolto bonus e capitale, lasciandolo più disperato di prima. In questa atmosfera di dilagante illegalità è accaduto che un autorevole organo costituzionale, per risolvere la crisi, ha pensato bene di cambiare mestiere per diventare biscazziere di Stato, mutuando pari pari quel sistema truffaldino: ha dato un bonus di 80 euro ad alcuni cittadini per poi spogliarli al tavolo verde dalla vergogna di somme nettamente superiori, sottratte sotto forma di imposte e tasse. Eppure sapeva bene in tasca di quali ricchi biscazzieri mettere le mani, invece di spennare quei poveri disgraziati.

 

Edito a Bari il 13.12.2014

 

lunedì 30 giugno 2014


FALLIMENTI MONDIALI

 

Dal giorno dell'eliminazione dell'Italia ho ascoltato e letto commenti di ogni genere da soloni, cervelli, geni del calcio. Da nessuna mente così "eccelsa", però, è uscita questa semplice verità che io, da anonimo ex calciatore semiprofessionista, ho invece colto immediatamente. Non per difendere Balotelli, indifendibile sotto ogni aspetto; ma i “senatori” della squadra che tanto lo hanno criticato, non si sono accorti che sino al momento della sua sostituzione l'Italia era ancora qualificata e di conseguenza, se siamo stati eliminati, il "merito" è tutto e soltanto loro? Cioè, di chi era in campo? Il solito incredibile italiota scaricabarile. D'altronde, che credibilità avrebbero quei “senatori” che, in altre circostanze, hanno negato l'evidenza di un gol davanti a telecamere e microfoni; quei “saggi del calcio”, padri di famiglia, che hanno ammesso con tutta incoscienza di aver sperperato milioni di euro in scommesse; quegli stessi calciatori che negli ultimi anni hanno sfoderato una serie indicibile di immorali sfarfallate! Avrebbero bisogno di una solenne tirata d'orecchie, se non fosse che ce l'hanno già tanto lunghe. Eh birichini. Di più, discolacci. No, furboni. Peggio, pagliacci. Meglio, Buffoni! Possedere tanti soldi non è mai segno di alto valore, altrimenti Totò Riina e soci sarebbero molto più in alto di voi.
 

Edito a Bari il 29.6.2014

 

giovedì 19 giugno 2014

CAPITANO LARICCHIA


No, non ho voluto degradarla. Non sono assolutamente fra i suoi detrattori, che io definisco babbioni. Anzi, ogni mattina alle sette e trenta, dal lunedì al venerdì, mi accingo puntuale a sorseggiare latte, caffè e le stille di buonumore che lei mi dispensa insieme alle previsioni del tempo; rendendomi in tal modo la giornata lavorativa più radiosa, anche se ha predetto l’assenza di sole. Però stamane, quando nella sua rubrica ha annunciato che da venerdì non ci vedremo per tutta l’estate, mi sono improvvisamente rabbuiato. Ma non è certo il motivo per cui ho volutamente scambiato il grado di “colonnello” con quello di “Capitano”. Intendo con tale sostituzione dare maggior risalto alla sua prorompente personalità, che si rispecchia maggiormente in un ruolo più da campo di battaglia, come certa letteratura ci tramanda, che in un ruolo da scartoffie e scrivania. Un solo appunto per la sua rubrica, quando appare la dicitura “anticiclone”. Ho notato che, riportata fra le tante isobare, capita che qualcuna di esse vada a chiudere la seconda “c” facendola apparire come una “o”, tramutando così il temine in una parolaccia. A meno che non sia un segnale ad hoc per dichiararsi “anti … babbione”. A presto, Capitano Laricchia, per ritrovare il buonumore.


Edito a Bari il 19.6.2014



sabato 26 aprile 2014


MAMME  SNATURATE

In tempo di perdita del senso di maternità protettiva, voglio proprio parlare di una madre snaturata che accomuna da oltre 60 anni noi italiani. Difficile dimenticare il quotidiano bombardamento pubblicitario con cui mamma Rai ci ha dilaniati sino a qualche settimana fa, pur di raccattare quel misero canone tv. Basterebbe limitare gli ingordi compensi, sino al rigurgito, di molti deleteri, inutili personaggi tv. D’altronde, altro che canone potrebbe abolire la Rai, con tutti gli introiti pubblicitari che giornalmente incassa per reclamizzare prodotti, su cui le aziende sgravano le relative spese, per farle alla fine gravare su tutti noi. Questo concetto vale, naturalmente, per tutte le tv, private e non. Chiuso il discorso sull’illegalità del canone, e ritornando alla madre snaturata, abbiamo voluto toglierci lo sfizio di sapere se i nostri soldi vengano almeno spesi bene. Ricordate le tre pubblicità andate per la maggiore nei primi tre mesi dell’anno? La moglie isterica, i figli ribelli e il nonno pazzo? Beh, abbiamo condotto una personale indagine con questi risultati: il marito ha ammazzato la moglie isterica; i figli hanno rinchiuso i genitori in un ospizio per ritardati, il nonno viene tuttora impiegato in una impresa di demolizioni. Cosa si deve fare pur di elemosinare il canone tv, oltre che sfondare i timpani a tutti gli italiani per i primi tre mesi di ogni anno. Vergogna!

Edito a Bari il 26.4.2014