venerdì 23 settembre 2016

LE PAROLE DEL BAMBINO
Passeggiando piacevolmente nelle pagine della Gazzetta, trovo sempre più spesso il ritrito uso del gioco di parole, a commento di fatti meritevoli di ben “alta” serietà. Il 16 scorso mi è capitato di inciampare in una lettera che confutava il termine “mafia” come quello più udito da un fanciullo dopo mamma e papà. Intanto, per sfatare la leggenda che quasi tutti noi italiani apparteniamo all’una o l’altra delle tante cosche che in alto, da complici, s’è deciso di non combattere a fondo con l’unico sistema efficace, il controllo del flusso monetario (vero, banche?), ho voluto fare un personale sondaggio intorno al mio abituale habitat. Nel mio edificio di trenta appartamenti non vi è un solo mafioso, camorrista, ‘ndranghetista o altri, indicati con disgustosi termini simili, nient’altro che vomitevoli feci di pensiero. Ho proseguito negli edifici contigui, in tutto l’isolato, sino ad abbracciare l'intera zona residenziale che comprende oltre mille famiglie, col risultato di aver rilevato la presenza di soli professionisti, commercianti, artigiani, impiegati e operai. Fate altrettanto nelle vostre zone e vi saranno confermati i miei dati, ad esclusione di esigui circoscritti rioni. La realtà, quindi, è che il problema della criminalità, molto grave in effetti e da non sottovalutare affatto, coinvolge estesi quartieri, città piccole e grandi, l’intero Paese, mettendo alla gogna incolpevoli e laboriosi cittadini a causa di pochi individuabilissimi delinquenti. Gli italiani sono gente onesta; e finiamola con arcaiche leggende, ormai più che fruste, totalmente false. E men che meno si deve distorcere l’insegnamento che genitori amorevoli e istituzioni civilissime impartiscono al fanciullo. Non è vero che dopo mamma e papà il termine che più sentono i bambini è la “parolaccia”, salvo che non si tratti proprio dei poveri figli di delinquenti incalliti. Il normale bambino, dopo i termini di mamma e papà, impara a dire parole utili. Acqua, pappa, e tante altre di vitale importanza per il proprio quotidiano e sano sviluppo. Ed in ultimo, proprio in ultimo, impara il termine puppù. Soltanto dopo la puppù viene la “mafia”, la “camorra”, la “’ndrangheta” e similari.

Edito  a  Bari il 19.9.2015


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