giovedì 6 settembre 2007

LUCIANO PAVAROTTI

Grande Luciano, caro Luciano, finalmente sei riuscito a librarti in volo sulle tue meravigliose note. Con te perdiamo uno dei nostri fratelli migliori ma, in questo caso, il solito vuoto incolmabile rimane pregno della tua immensa personalità. Sarai, quindi, sempre con noi, in noi. Il tuo canto echeggerà perenne nella Storia. Con la tua melodiosa voce hai estasiato, accomunandoli, gli animi di popoli dalle diverse religioni, dalle diverse etnie, dalle culture diverse. Incantandoli, i più Grandi ti hanno apprezzato, amato, osannato. Hai usato solo la tua Arte, il tuo Canto, quale mezzo persuasivo nei cimenti civili, contro le ingiustizie del mondo. Ci mancherai. Unica nota stonata, nella tua vita come in quelle di tutti i cittadini, è l’assurda sottomissione economica esercitata dai politici: anche i Geni dipendono dalle loro scriteriate distribuzioni finanziarie. Incredibile paradosso, fra i tanti, nella brutta favola di un Paese dal triste fine.

redatto a bari il 6.9.2007

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