sabato 1 settembre 2007

IL RE

Le più grandi sciagure per il genere umano sono cominciate quando un uomo si è fatto re ed altri l’hanno seguito. Che cosa è in fin dei conti un re, se non una persona immatura, un essere che non è più cresciuto per essere rimasto legato per sempre ai suoi trastulli infantili: giochi bellici mutuati di sana pianta dalla sua tenera età per applicarli direttamente sulla pelle dei propri simili; leggi sempre più ingiuste imposte ai propri sudditi, esentando se stesso dall’osservarle; conquista di territori altrui e sottomissione di popoli per sola mania di collezionismo. Altro che diritto divino, essi sono l’antitesi dell’Uomo che il Signore ha creato. L’umanità sarebbe avanti di tre millenni se fossero stati eliminati immediatamente i primi che si sono nominati re. Almeno, si fosse dato ascolto ad un Mazzini: quante sofferenze, quanti lutti avremmo evitato, istituendo cent’anni prima la nostra Repubblica. Non so proprio come possano sopportare ancora oggi un simile anacronismo nazioni che si definiscono civili, come la Gran Bretagna ad esempio. La verità è che ogni essere umano nasce re, ma poi diventa Uomo. Infatti, chi è più re del neonato in seno alla propria famiglia? Cominciando a crescere, però, egli diventa sempre più maturo, quindi Uomo. Chi non cresce rimane, purtroppo, re.

RIFLESSIONI
. La gente è sempre stata la mia culla, in essa sono nate le mie idee. (1958)
. La sconfitta non mi abbatte, la vittoria non mi esalta. (1960)
. Le mie idee sono tanto radicate nel tempo che per sradicarle è necessario sradicarmi la vita. (1962)
. Non piangetemi addosso. Sono morti uomini migliori prima di me, il mondo non si è fermato. Moriranno uomini migliori dopo di me, il mondo non si fermerà mai. (1964)
. Il Potere è una mala pianta a cui impedire di mettere radici. (1964)
. Basta con l’arcaico sistema piramidale, dove tutto il peso grava ingiustamente sui più deboli; introduzione e assorbimento del più naturale sistema planetario: tutti sullo stesso piano. Sembra che Copernico non abbia insegnato nulla, abbarbicati come siamo ancora ai vecchi sistemi. (1966)
. Non tutti siamo capaci di essere imprenditori; c’è chi è felice di vivere tutta la vita al primo gradino sociale. (1968)
. Il comunismo un’utopia contro natura: illude gli asini a essere purosangue. (1968)
. Dio è sempre geometra (Platone 344 a.c.). In piccolo, ma molto molto in piccolo, la nostra opera è opera di Dio. (Petino 1971)
. La semplicità delle cose giuste: esse sono le più semplici, perché è giusto quel che è vero e la verità è la più semplice delle realtà. (1972)
. Basta con i sepolcri imbiancati; deponiamo definitivamente vecchi partiti e vecchie cariatidi, vecchi personaggi del cinema e della TV. (1980)
. Volevate il nuovo. Ora non potete più accampare scuse: il nuovo c’è ed è a portata di mano. Prendetelo. (1981)
. Non offro effimere mercanzie, ma solidi valori morali e sociali. (1981)
. L’unico titolo a cui tengo “Osservatore di cose Umane”. (1981)
. Condanno i lavoratori delle fabbriche di armi perché in piena e libera coscienza sanno di costruire strumenti di morte, utili solo ad annientare vite umane. Non hanno nessuna attenuante. (1981)
. Meno male che il socialcomunismo è fallito, altrimenti dopo gli uomini sarebbe passato a pianificare animali e piante, tutti rigorosamente uguali, al contrario di quanto stabilito dall’Ordine Divino. (2002)
. Il più comune degli uomini contemporanei occidentali vive meglio di qualsiasi re del passato. (2002)
. Un allievo contemporaneo ne sa molto di più di tutti i maestri dal Rinascimento in sù. (2002)
. Nulla è più comune all’uomo del suo luogo d’origine, in assoluto il più comune dei luoghi: il grembo materno. (2002)
. Al potente, al violento, è necessario mostrare una violenza almeno pari alla sua per neutralizzarlo. (2002)
. Non ho mai fatto coincidere residenza e dimora per non farmi mai sorprendere dalla Morte dove lei sa di trovarmi.” (2002)
. Noi, comuni mortali, aspettiamo che gli immortali muoiano. (2002)
. A ricordare il passato ho trascurato il presente, perdendo il futuro che, intanto, è divenuto passato. E così continuo a ricordare, trascurare e perdere la vita. (1970)
. Vorrei essere l’ultimo degli uomini. Per vedere come va a finire. (1964)

Avi dei Petino

· La Famiglia ha origini dalla gens Fulvia, i cui rami principali sono quelli dei Massimi Centimali (o Centumali), dei Petini (in latino i cognomi erano declinati come aggettivi, quindi, Petino, Petina, Petini, Petine), dei Nobiliori e dei Flacchi; nobile gens romana di origine plebea, che ha dato all’antica repubblica romana un gran numero di consoli e magistrati (confronta Enciclopedia Rizzoli Larousse);
· 330 a.c. Lucio Fulvio Petino, padre del console della repubblica romana Marco Curvo (Wikipedia);
· 325 a.c. Gneo Fulvio Petino, padre del console della repubblica romana Marco (Wikipedia);
· 305 a.c. Marco Fulvio Curvo Petino, console della repubblica romana: guerre Sannitiche, battaglia di Boviano (Wikipedia);
· 299 a.c. Marco Fulvio Petino, console della repubblica romana (Wikipedia);
· 255 a.c., Servio Fulvio Petino Nobiliore, console della repubblica romana distintosi nella prima guerra punica con 350 navi in una famosa battaglia nella zona costiera compresa tra i golfi di Hammarmet e Gabes, nei pressi di capo Ermeo vicino ad Aspide (cfr. Polibio, libro I, 36);
· 195 a.c. Marco Fulvio Petino Nobiliore, nipote di Servio, edile curule della repubblica romana, nel 193 a.c. cuerra contro i Galli Celtiberi in Spagna, nel 189 a.c. eletto console della repubblica romana, nel 179 a.c. ricoprì la carica di censore (Wikipedia);
· 159 a.c. Marco Fulvio Petino Nobiliore, figlio del console Marco del 189 a.c., console egli stesso (Wikipedia);
· 153 a.c. Quinto Fulvio Petino Nobiliore, figlio del console Marco del 189 a.c., console egli stesso (Wikipedia);
· 4, Elia Petina, della famiglia dei Tuberoni, figlia del console Sesto Elio Catone, divorziata dal quarto imperatore romano, Claudio (Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico), da cui ha avuto la figlia Antonia, alla morte di Messalina è riproposta in moglie allo stesso imperatore che invece sceglie Agrippina (cfr. Tacito, Annali, libro XII, 1 e 2);
· 30, Claudia Antonia Petina, figlia di Claudio ed Elia Petina, sposò in prime nozze Gneo Pompeo Magno, e in seconde Fausto Cornelio Silla Felice, fratellastro di Agrippina, rimasta di nuovo vedova fu chiesta in moglie da Nerone che, al suo rifiuto la fece giustiziare per cospirazione nel 66 (Wikipedia);
· 123, Quinto Articuleio Petino, console dell’impero romano che, nell’anno a lui dedicato, pone la sua bolla nelle fondazioni del Pantheon di Roma per lavori di ristrutturazione (cfr. Il Fedele – Grande Dizionario Enciclopedico UTET).

Le informazioni che seguono sono tratte da fonti araldiche:
· 750/800 circa, Petino, signori del feudo di Novana, l’attuale Civitanova Marche;
· 1188, Homobonus de Petino da Cremona, citato nell’atto di pacificazione fra cremonesi, parmensi e piacentini;
· 30.4.1205, Gentile e Grimaldo de Petino, atto di acquisto del feudo di Tolentino;
· 5.5.1225, Marcogualdo Petino, figlio di Gentile, riceve in eredità il Castello di Tolentino;
· 1232, Matheo de Petino da Fermo;
· 1239, Federico II s’impadronisce con la forza del Castello dei Petino a Tolentino;
· 3.6.1243, Papa Innocenzo IV riconquista il Castello dei Petino consegnandolo al Comune di Tolentino;
· 3.6.1244, il Comune di Tolentino stipula atto di convenzione con i Comuni di Camerino e di Montecchio per la difesa del medesimo Castello riconsegnandolo a Jacopo de Petino; la stessa convenzione, ratificata sempre da Papa Innocenzo IV, delimita il Castrum Petini che comprende, oltre al Castello, anche Monte Petini; in seguito il comprensorio diviene Castrum e Curiam Petini a favore Hominibus Petini;
· 1249 circa, Silvester Nicolaj Bucij de Petino, signore in Firenze, rione della Pigna con sepolcri nella Chiesa dei Santi Quaranta;
· 1254, Marcubaldi de Petino da Tolentino;
· 1256, atto notarile di Papa Alessandro IV a favore di Jacopo de Petino da Senigaglia;
· 1308, Malpelo de Petino da Civitanova, capitano sotto lo stendardo dello Stato della Chiesa;
· 1334, Rainalduzio de Petino, podestà di Matelica;
· 1356, alcuni eredi Petino con atto notarile vendono un terreno in San Severino Marche per pagare debiti;
· 1401, Paolo Petino;
· 1445, Giovanni Andrea Petino, figlio di Paolo;
· 1462, Antonio Petino, figlio di Paolo;
· 1500, Lorenzo Petino, aromatario;
· 1502, Angelo Petino, figlio di Antonio;
· 1513, Battista Petino, figlio di Antonio;
· 1550 circa, fratelli Luca, Tullio, Antonio Petino, nobili;
· 1572, Giulio Petino, notaio in Aversa;
· 1575 circa, Antonio Petino, conte, la cui famiglia trae le seguenti origini: da Verzuolo, e via via, a Villafranca, Carmagnola, Montanaro, Chivasso, Saluzzo e Cherasco;
· 1600 circa, Stefano Petino da Cherasco, figlio di Antonio, conte;
· 1619, Lelio Antonio Petino, figlio di Stefano, capitano e gentiluomo dell’esercito di Tomaso di Savoia;
· 1619, Domenico Petino, fattore in Castellaneta;
· 1650 circa, Filippo Petino, figlio di Lelio Antonio, capitano dell’esercito piemontese e tenente colonnello nelle milizie di Cherasco;
· 1668, Giovanni Petino, pio canonico in Aversa;
· 1691/92, Francesco Petino, consigliere comunale in Castellaneta;
· 1696, Tommaso e Giuseppe Petino, capimastri in Castellaneta;
· 1709/10, Antonio Oronzo Petino, consigliere in Castellaneta (rieletto nel 1734/35);
· 1714, Antonio Petino, figlio di Filippo, prefetto referendario di Vercelli, prefetto di Pinerolo, intendente generale del Monferrato, della Savoia e dell’Alessandrino, nel 1733 consigliere generale delle Finanze, il 26.11.1735 infeudato di Roretto, il 16.12.1735 investito col titolo comitale, sposa Lucia Maria Blanchetti;
· 8.9.1717, Nicola Domenico Petino, dottore in legge, canonico e teologo, nasce a Castellaneta, nel 1774 pubblica a Napoli “L’ordinato cammino delle leggi”, ristampato nel 1808, sempre a Napoli nel 1796 pubblica “Il Nobile creduto contadino da’ suoi compatriotti per la continuata dimora in campagna, illuminato dal filosofo, opera del Dottor dell’una e l’altra legge, Teologo di questa capitale e Canonico della Cattedrale di Castellaneta D. Nicola Petino”;
· 15.8.1766, Michele Petino, eletto Rappresentante del Popolo nel Consiglio Comunale della città di Castellaneta;
· 1770 circa, Giuseppe Antonio Petino, figlio di Antonio e Lucia Maria Blanchetti, ufficiale, capo del consiglio di Commercio, controllore generale, primo presidente, sposa Innocenza del conte Luigi Ferrero Ponsiglione di Borgo d’Ales;
· 1800 circa, Ilarione Petino, figlio di Giuseppe Antonio e Innocenza del conte Luigi Ferrero Ponsiglione di Borgo d’Ales, vice intendente generale, intendente d’Asti, intendente generale di Cuneo, consigliere di Stato, economista e scrittore;
· 1820, Niccolò Petino da Castellaneta, Terra d’Otranto;
· In Italia i Petino si stabiliscono dalla Lombardia alla Sicilia; e tanti sono anche i membri che espatriano in ogni angolo della Terra.

Ma i veri Petino sono della classe sociale più popolare, nei quali riconosco le mie reali origini
· 1832, nasce a Bari Vecchia Petino Vito, marinaio, m. nel 1865, trisnonno;
· 1853, nasce a Bari Vecchia Petino Francesco, marinaio, m. nel 1886, bisnonno;
· 13.12.1884, nasce a Bari Vecchia Petino Vito, pittore-decoratore che sposa prima Traversa Elvira e poi Bortolozzi Adele, m. il 28.11.1977, nonno;
· 1900, alcuni cugini di Petino Vito classe 1884 si trasferiscono a Locorotondo;
· 1906, nasce Petino Celeste di Vito e Traversa Elvira;
· 2.4.1910, sabato nasce a Bari in via Venezia 19 (sulla muraglia) Petino Francesco, operaio nelle Ferrovie della Sud-Est (F.S.E.), m. l’8.7.1964, mio padre;
. 1912, nasce Petino Nicola di Vito e Traversa Elvira, m. 1916;
· 1914, nasce Petino Immacolata di Vito e Traversa Elvira;
· 1915, nasce Petino Alessandra di Vito e Traversa Elvira;
· 1920, nasce Petino Ferdinando di Vito e Bortolozzi Adele;
· 5.3.1920, venerdì nasce a Bari in via Putignani Schena Rosa, figlia di un operaio del vecchio Macello Comunale di corso Sonnino, m. l'8.5.1982, mia madre;
· 19.10.1944, nasce a Bari Petino Vito di Francesco e Schena Rosa, nel 1981 eletto consigliere circoscrizionale a Bari Japigia-Torre a Mare, nel 2001 candidato al Senato della Repubblica collegio della Puglia-Bari Centro;
· 24.12.1945, nasce a Bari Petino Michele di Francesco e Schena Rosa;
· 15.8.1949, nasce a Bari Petino Elvira di Francesco e Schena Rosa;
. 31.3.1952, nasce a Bari Petino Nicola di Francesco e Schena Rosa, m. 12.6.1953;
· 23.12.1953, nasce a Bari Petino Antonio di Francesco e Schena Rosa;
· 24.10.1956, nasce a Bari Petino Angelo di Francesco e Schena Rosa;
· 27.11.1965, nasce a Bari Petino Rosa di Vito classe 1944;
· 29.4.1968, nasce a Bari Petino Lucia di Vito classe 1944;
. 21.1.1970, nasce a Bari Petino Francesca di Vito classe 1944, m. 18.2.1970;
· 10.11.1970, nasce a Bari Petino Gabriella di Vito classe 1944;
· 30.1.1972, nasce a Bari Petino Francesco di Vito classe 1944;
· 7.2.1977, nasce a Bari Petino Giuseppe di Vito classe 1944;
· 30.4.1987, nasce a Bari Petino Maria Antonella di Vito classe 1944
· 30.4.2009, nasce a Bari Petino Daniele di Giuseppe classe 1977.

redatto a bari il 24.7.2000; aggiornato il 30.4.2009

1 commento:

cycno ha detto...

Occorre precisare che i seguenti personaggi non appartengono alla famiglia Petino, ma alla famiglia PETITTI originaria di Cherasco (Cuneo) infeudata nel 1735 del luogo DI RORETO (frazione di Cherasco) con il titolo di conte:

1714, Antonio, figlio di Filippo, prefetto referendario di Vercelli, prefetto di Pinerolo, intendente generale del Monferrato, della Savoia e dell’Alessandrino, nel 1733 consigliere generale delle Finanze, il 26.11.1735 infeudato di Roretto, il 16.12.1735 investito col titolo comitale, sposa Lucia Maria Blanchetti;
· 1770 circa, Giuseppe Antonio, figlio di Antonio e Lucia Maria Blanchetti, ufficiale, capo del consiglio di Commercio, controllore generale, primo presidente, sposa Innocenza del conte Luigi Ferrero Ponsiglione di Borgo d’Ales;
· 1800 circa, Ilarione, figlio di Giuseppe Antonio e Innocenza del conte Luigi Ferrero Ponsiglione di Borgo d’Ales, vice intendente generale, intendente d’Asti, intendente generale di Cuneo, consigliere di Stato, economista e scrittore.