mercoledì 3 ottobre 2007

PREGHIERA DEL VIANDANTE

Signore,
in principio i discepoli della Tua Dottrina mi hanno parlato di una strada lastricata di onestà, lealtà, amicizia, bontà. Ho cominciato a camminare sereno per le certezze da loro infuse nel mio animo.
Mentre percorrevo la Via guardandomi intorno, sorpresa, sconcerto, dolore soltanto si sono alternati nel mio cuore, puro per quei principi. Ormai, sono ben oltre la metà del cammino e comincio a disperare. A chiedermi il perché di questa condanna a percorrere la mia strada sempre circondato dalla più ria gente. Ho forse da portare sulle mie spalle le iniquità del mondo per una colpa che non conosco? Sono stato io a crocifiggerTi per subire la stessa sorte? Ho cercato in ogni angolo di strada percorsa, in ogni pertugio, il più illuminato o il più misero che fosse, miei simili; leali fratelli, uomini onesti, buoni cristiani, cittadini civili; non m’è stato dato trovarne.
Ovunque abbia guardato, i miei occhi han solo visto nefandezze, costretto com’ero a viaggiare insieme a ladri incoscienti, cinici assassini, politici corrotti, tirannici capi di stato, governanti incapaci, legislatori incomprensibili, forze dell’ordine disumane, legali avidi, giudici ingiusti, medici spergiuri, professionisti impreparati, maestri che diseducano, allievi incorreggibili, mafiosi matricidi, immondi spacciatori, turpi mercanti d’armi, feroci dittatori, truffatori disgustosi, lerci stupratori e, all’ultimo gradino degli umani orrori, il crimine più orrendo, imperdonabile: la violenza sui bambini. Su quei bambini di cui sempre Ti circondavi; quei bambini da Te tanto amati; quegli esserini indifesi, immacolati, simbolo eterno della Tua Purezza. Si faccia indossare a ognuno di quei personaggi tutti gli aggettivi con cui sono stati qualificati e si veda come li calzano sempre alla perfezione.
Che siano state costituite addirittura associazioni che difendono pure i criminali, è la massima assurdità dell’uomo contemporaneo. La misura è colma, se si pensa che, nell’informe massa in cui si è trasformata l’umanità, i meno incivili sono gli automobilisti, che utilizzano quotidianamente il mezzo come fosse un’arma per offendere. E in questo inferno terrestre stampa e tv fanno a gara a chi più pesca nell’umana fetida fogna. Tutto questo solo ed esclusivamente per il vile denaro. Diventato tale sempre per colpa di avidi criminali, che ne hanno stravolto l’uso che esso aveva in origine: un mezzo su cui tutta l’umanità ha diritto di viaggiare e non una proprietà esclusiva. Cosa non fa per denaro questa genia maledetta. Per denaro ammazza genitori, svende i suoi stessi figli. Il demoniaco denaro è la radice venefica di tutti i mali dell’umanità, tuttora così primitiva da non saperlo utilizzare nel modo giusto.
Che amaro destino il mio! Ho porto l’altra guancia innumerevoli volte, sino alla consunzione, inutilmente. Sono stanco, Signore, disgustato; non c’è proprio rimedio a questa mia dolorosa condizione prima che le residue forze m’abbandonino per sempre? Ho paura di perdere il coraggio che mi ha retto sinora e diventare bestia famelica come loro, almeno per difendermi nel percorrere sino in fondo il breve tratto che mi rimane. Per me sarebbe la fine di tutto.
Aiutami dunque, Signore, illuminami, non abbandonarmi proprio ora! L’Uomo, Signore, dov’è l’Uomo? Ti prego, indicami il bivio dove lasciare questa via lastricata di delitti ed incamminami sull’agognata strada promessami in gioventù; strada in cui, ne sono certo, vi sono tanti uomini di buona volontà; viandanti che, come me, nella tenera età si sono totalmente aspersi nei Tuoi Santi Principi.
Grazie, Signore, per avermi messo continuamente alla prova. Ma ora donami quel Mondo promesso.

redatto a bari il 14.12.1996

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