mercoledì 31 ottobre 2007

ITALIANI CINQUE

Italiani, avrebbe detto il Mazzini; Giovani Italiani, il peso maggiore della lotta ai neomonarchici graverà soprattutto sulle vostre spalle. Noi, a dispetto di quello che pensa di voi il signor Schioppa, riponiamo la massima fiducia nelle vostre ancora intatte energie fisiche, e soprattutto nelle morali. Se le nuove norme verranno recepite, assorbite e attuate, sarà vostro il merito. Ne va del vostro futuro. Forza, dunque, a farvi apostoli delle libertà individuali, dei diritti di tutti, in nome della Uguaglianza, della Giustizia e di un’Italia Repubblicana, Democratica, Comunale.

PROGETTO PERPETUO DI UOMO POLITICO
(seconda parte)

  • Riforme per un’Italia veramente Repubblicana, realmente Democratica, radicalmente Comunale I

a) Modifiche strutturali
5) Abolizione dell’attuale figura simbolica del Presidente della Repubblica, di quel ring nominato Camera dei Deputati, dei Senatori a vita, delle inutili Province, delle circoscrizioni cittadine, e di tutti gli enti improduttivi.
6) Trasformazione di partiti e sindacati, ormai surrogati dei primi politicizzati come sono, in associazioni dei senza pensieri autofinanziate.
7) Il periodo di maggior splendore per l’Italia, superiore anche a quello dell’antica Roma, è stato quello dei Comuni. Che rigoglio di attività il Rinascimento. Cosa non è stato fatto di grande in quel fertile periodo. Fermento vivido di arti, scienze, lettere, edilizia monumentale, ricchezza sociale, politici illuminati che incrementavano con le proprie sostanze lo sviluppo economico delle città, per averne non solo un ritorno maggiore da redistribuire, ma fama e rispetto nei confronti di città concorrenti. Fare a gara per produrre di più e meglio è stato il vero segreto dell’età Comunale. Piccolo si è sempre detto che è bello, ma non solo, è anche pratico. Piccolo è anche più facilmente controllabile. Infatti, proprio perché di facile controllo, balza anche agli occhi dei più sprovveduti la ridicola, insana situazione attuale di quel comune i cui amministratori, a fronte di una cinquantina di abitanti, hanno la sfrontatezza di schierare un organico di ottanta dipendenti. Pazzesco; da manicomio criminale. Per questi robusti motivi è necessario ritornare all’Italia dei Comuni; sani come quelli rinascimentali, senza l’asfissiante burocrazia, ma con la necessaria variante di una maggiore frammentazione della ricchezza pro capite.
8) Nomina di un’Assemblea Costituente per l’abrogazione di quegli articoli rigidi dell’attuale costituzione i quali, come tutte le cose troppo rigide da demolire, contengono in sé i prodromi della rivoluzione, quindi della violenza. Sotto l’influenza dell’antifascismo, si è dato vita ad una costituzione di parte che impedisse sul nascere la figura di un altro Mussolini. In pratica, invece, essa non ha fatto altro che essere causa della rovinosa proliferazione di tanti piccoli Mussolini, i quali sono tutti da abbattere senza indugio e immediatamente.
9) Approvazione della Nuova Costituzione Italiana, modificata e integrata da norme plasmabili al variare dei tempi e col preciso intento di istituire referendum popolari propositivi; va introdotta fra i primi articoli della Carta l’inviolabilità dei sette diritti fondamentali dell’uomo: libertà, abitazione, alimentazione, ambiente, lavoro, assistenza, denaro; non viene dimenticato un altro fondamentale diritto inalienabile dell’uomo, la giustizia, ma se questo progetto viene recepito, esso si applicherà spontaneo in ogni umana controversia;
b) Denaro
10) E’ conseguenza logica inserire il denaro nei sette diritti fondamentali dell’uomo, perché il solo mezzo con cui acquisire gli altri sei. Consideriamo per un attimo uno di questi, l'alimentazione; è un bene che per praticità di approvvigionamento è stato trasformato convenzionalmente in denaro, senza il quale, perciò, non è possibile per l'uomo esercitare il proprio diritto inalienabile alla nutrizione; ed ecco perché il denaro, surrogato degli altri sei, diventa un bene fondamentale per ogni comunità. E' colpa gravissima, religiosa e civile, pensare ingiustamente che esso sia un mezzo per fare la carità. E' da ciechi egoisti, e anche poco dignitoso per chi offre e per chi è costretto ad accettare. Approvazione, quindi, di una legge che definisca tutto il denaro circolante nello Stato un bene pubblico e il cui corso deve essere sempre inarrestabile; un mezzo su cui tutti hanno il diritto di viaggiare e di cui tutti devono usufruire a seconda delle personali capacità nel lavoro privato; su basi prestabilite nel lavoro pubblico, nel quale vanno annoverati tutti i politici di enti e istituzioni nazionali e locali. Politici, quindi, equiparati a funzionari dello stato secondo livelli di categoria e qualifica. La circolazione costante del pubblico denaro è principio di igiene finanziaria, di sana ossigenazione economica. Chi ne impedisce il regolare scorrimento nelle anse dei portafogli di ogni cittadino commette reato, che andrà meglio regolarizzato con apposita legge. La linfa vitale che alimenta ogni mercato al mondo non può essere appannaggio di pochi che, accantonandola, ne causano l’essiccazione che tutto marcisce; si rischia la morte per asfissia dello stesso mercato. Il pubblico calderone è l’immaginario forziere in cui tutti i cittadini depongono i propri soldi per una oculata e giusta amministrazione del Condominio Italia. Chiunque attinga denaro dal calderone pubblico deve renderne conto con la massima trasparenza; altro che privacy. La privacy è giusta in altri campi; non la si può utilizzare come paravento per le ruberie del pubblico denaro. I cittadini devono sempre avere il diritto di sapere che fine facciano i propri soldi. Basta con amministratori condominiali che scappano con la cassa senza pagarne il fio. Ricordatelo sempre, ricordatelo tutti: il denaro pubblico è quella sostanza che, prima di trasfondersi in linfa da mercato, è stato quel sangue che tanti di noi hanno gettato a lavorarselo. E’ il nostro denaro e chi lo amministra deve farlo con il massimo rispetto per noi che ce lo sudiamo.
11) Abolizione di tutte le attuali anonime monete metallico-cartacee e introduzione della moneta magnetica nominativa, quale unica banconota a corso legale; si pensi quanti benefici otterrebbe la comunità con questo sistema monetario, l’unico a lasciare anche la più piccola traccia dello scorrere del denaro: niente più reati patrimoniali in genere. L’umanità lascerebbe definitivamente dietro di se tutto il suo passato primitivo, incivile, per aprire un’era decisamente improntata sull’onestà. Niente più evasioni fiscali, niente più rapine, niente più truffe, se non perpetrate con la violenza; in questo caso, appena scoperto il reato, le carte magnetiche nominative dei malacarne verrebbero azzerate istantaneamente dall’autorità preposta. Una vera gabbia per i disonesti. Si pensi per un attimo al delinquente che pretenda il pizzo di stato o privato, che tenti un’estorsione, una corruzione, un rapimento, un qualsiasi altro reato, e presenti la propria carta magnetica nominativa per l’incasso. Impossibile. La tecnologia ci aiuta, utilizziamola.
c) Lavoro
12) Va ribadita innanzitutto la Sovranità del Popolo. Non è concepibile uno stato senza i cittadini. E’, pertanto, ancora più impensabile un’Italia senza Italiani.
13) Non più “l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”, ma “l’Italia è una Repubblica Democratica e Comunale fondata sui lavoratori”. Non è possibile fondare nulla su una cosa evanescente come il lavoro, che a volte c’è e a volte no; ma fondarla su qualcosa di così concreto come i lavoratori è realtà; stringiamoci un po’, per fare spazio e lavorare tutti.
14) Istituzione di una Commissione Permanente per la creazione del moto perpetuo nell’Occupazione. Ciò che fa crescere una società civile è la domanda; il crescere della domanda incrementa la produzione; la produzione fa crescere il PIL e rende più ricca una nazione. Ma la ricchezza in poche mani causa l’asfissia economica dei mercati, dei popoli. Invece, se si distribuisce maggiormente la ricchezza, frammentandola in unità più numerose ma senza uguagliarla individualmente, s’incrementa la domanda che incrementa la produzione …… e così via. In tal modo, dando continuità alla rotazione, il moto perpetuo del lavoro è avviato.
15) Istituzione di una Commissione salariale di saggi, composta da quei cittadini già in pensione da enti come Senato, Magistratura e amministrazioni locali, con specifica preparazione per il calcolo delle retribuzioni dei pubblici dipendenti, fra i quali sono da annoverare tutti i politici; le differenze retributive fra le varie categorie devono essere di lieve entità; le carriere potranno svolgersi nelle seguenti divisioni: progettuale, esecutiva, applicativa, senza nessun impedimento nello sconfinare dall’una all’altra secondo i meriti. Nella pubblica amministrazione non è possibile concepire che alcuni percepiscano uno stipendio sino a venti, trenta volte quello della categoria più bassa; non è concepibile, non è dignitoso, è immorale. Un presidente, un ministro non possono valere tanto di più di un operaio, soprattutto alla luce dei tanti guai che i primi combinano. Non esiste in pratica una tale differenza nel volume di lavoro svolto dai pubblici dipendenti; c’è chi ha più responsabilità e chi meno, chi lavora di testa e chi lavora pesantemente di braccia. Ognuno contribuisce per i compiti dell’altro. La differenza più logica, umana, che vi possa essere è nel rapporto di uno a tre con una sperequazione a scalare riferita al grado di responsabilità: se i massimi dirigenti percepiscono tre, le categorie sul gradino più basso della scala dei valori devono percepire almeno uno. Non possono esistere differenze maggiori nel genere umano. Diverso il discorso nel privato in cui, soggetto com’è alle rigide leggi di mercato, è lecito offrire compensi maggiori a dirigenti che s’inventano ogni arzigogolo pur di aumentare la produttività e di conseguenza i posti di lavoro e l’utile di un’azienda; comunque anche per i dipendenti privati deve vigere il principio della stessa sperequazione del settore pubblico, nella misura del citato rapporto di uno a tre; per cui se un imprenditore può dare tre ai dirigenti, deve retribuire almeno con uno la categoria infima. Altro discorso da fare per le menti più geniali: inventori, scienziati, scrittori, artisti, e simili non devono avere alcun tetto per i loro guadagni. Essi sono il motore dell’umanità. C’è qualcuno che ritiene giusto quando, dall’invenzione geniale di uno scienziato, ad arricchirsi sia soltanto quell’ipotetico imprenditore che può permettersi di comprare anche i cervelli, senza che personalmente ne possegga manco un briciolo, privo com’è d’intelligenza, di cultura e di preparazione? Inoltre, l’imprenditoria italiana deve imparare a camminare con gambe proprie nelle inviolabili norme della domanda e dell’offerta. Gli incapaci faranno così spazio ai più capaci. Niente più contributi pubblici a pioggia per le aziende private; o sono capaci di produrre o vanno escluse dal mercato. Da estirpare definitivamente vi è anche l’anacronistica figura del mediatore parassita che si arricchisce sul lavoro degli altri. Chi non crede, veda il misero soldo che rimane nelle mani callose di contadini laceri, Questi, con dure fatiche fatte di sudore e sangue, producono i frutti che, invece di arricchire i maggiori artefici del lavoro, finiscono sempre nelle grasse mani di sensali-protettori, trasformandosi in lauta cresta a gonfiare sempre più le seriche tasche di questi parassiti. Basta, inoltre, con i maledetti contributi europei destinati a chi “non produce” più nulla sui propri terreni, isterilendo gli stessi suoli e le energie umane in agricoltura. Si è superato ogni limite dell’assurdo nel regalare soldi a chi non lavora che, guarda caso, sono sempre i soliti clienti di chi governa. E’ indecente. L’inflazione continua e la truffa “lira-euro”, infine, impongono l’elevazione delle pensioni minime e dei minimi salariali di ogni natura oltre la soglia di sopravvivenza; qualche svago anche i più disgraziati devono pur permetterselo ogni tanto; svaghi che, permettendo alla moneta di circolare, incrementano comunque la produzione.
d) Nuove istituzioni I
16) Livelli istituzionali: Consiglio Comunale per nuclei urbani contenuti, Consiglio Regionale, Senato, Consiglio dei Ministri con a capo dell’esecutivo il Presidente dei Comuni Uniti d’Italia; conseguente deurbanizzazione dei grandi centri e costituzione di Comuni con una densità abitativa contenuta per essere ragionevolmente amministrata; i centri piccoli viciniori potranno agglomerarsi sino a raggiungere una densità minima autofinanziabile. E’ il sistema più spiccio per arginare malavita e malgoverno, perché piccolo è più facilmente controllabile, come s’è detto.
17) Elezione diretta del Presidente dei Comuni Uniti d’Italia, capo anche dell’esecutivo, e della relativa lista dei ministri a lui collegata e predefinita al momento di candidarsi.
18) Istituzione del Sistema unicamerale, Senato, composto soltanto da 300 membri eleggibili, oltre i “Senatori a vita lavorativa” i quali, comunque, non avranno diritto di voto, ma solo compiti consultivi; sistema efficacissimo per rendere malleabile e spedito il funzionamento di uno Stato moderno. D’altronde, se si considera che in Italia quelli che decidono la politica nazionale si possono contare sulle dita di una sola mano……, diventano inutili tutti gli altri. Leggetene i nomi sui giornali, sono sempre gli stessi. Si consideri, inoltre, che il vecchio impero romano, così esteso, così immenso, veniva appunto governato dallo stesso numero di senatori, muniti unicamente dell’unico mezzo di trasporto dell’epoca, il cavallo. Volete che oggi, con mezzi di trasporto velocissimi, non si possa governare altrettanto bene un paese come l’Italia ad una sola dimensione? Naturale che lo stesso principio di riduzione numerica sia da applicare in tutti i consessi politici locali e nelle stesse proporzioni.
19) L’organo governativo sarà così composto: Presidente dei Comuni Uniti d’Italia, Repubblicana e Democratica, coadiuvato da dieci ministri al massimo, tutti assolutamente senza portafoglio; è la formula più moderna per snellire la vita economica di una nazione contemporanea. Senza più l’assillo di gestire denaro, i capi dicastero avranno da dedicarsi soltanto alla progettazione dei fabbisogni collettivi e individuali.
20) Limitazione di ogni incarico elettivo e per ogni istituzione nazionale o locale a due mandati di un quadriennio ciascuno, con verifica biennale per limitare i danni in caso di incapacità a governare, ovvero di eventuali impasse d’ogni natura. La verifica potrà effettuarsi su richiesta di un numero congruo di cittadini, utilizzando l’istituto del Referendum propositivo. Le elezioni devono svolgersi contemporaneamente per rendere coincidente la data d’inizio di ogni mandato, nazionale o locale che sia. Se i componenti di un’istituzione venissero bocciati nella verifica biennale, gli eletti che subentrano avranno il mandato solo per il periodo necessario a completare il quadriennio interrotto dalla verifica.
21) Approvazione di una legge che stabilisca la responsabilità diretta dei politici e con effetto retroattivo, con l’introduzione del principio di “esproprio espiativo” da estendersi anche sui beni degli eredi; solo in tal modo il debito pubblico verrebbe appianato in piena giustizia e in tempi rapidissimi, direttamente da chi l’ha causato: chi rompe paga. Tutti i patrimoni costituiti illegalmente devono ritornare di proprietà pubblica; se il padre ha rubato non è giusto che i figli ne traggano giovamento; il maltolto, individuato a ritroso in un tempo illimitato, va restituito ai legittimi proprietari, i cittadini nella loro forma giuridica di Stato. E’ anche un fatto di coscienza.
22) Istituzione di liste civiche predisposte per le campagne elettorali presso i Tribunali territorialmente competenti. Chiunque vorrà liberamente candidarsi, dovrà essere indicato da comunità di varia estrazione, da quelle morali a quelle di cultura, alle civiche, quali condomini, congregazioni di isolato, di quartiere, di rione; successivamente, superate le primarie locali, potrà presentarsi all’ufficiale preposto presso il Tribunale con un valido documento d’identità e, oltre che le proprie generalità, dovrà obbligatoriamente registrare accanto al proprio nome il compenso richiesto per l’intero mandato, che non deve mai superare il massimo stabilito dall’apposita commissione salariale di saggi, e dichiarare di essere munito di auto propria, per la quale saranno previsti i rimborsi delle spese documentate. E’ l’unico sistema di riavvicinare per solo amore il cittadino alla politica e, soprattutto i notabili alla vita pubblica. Valga da esempio, la rinuncia allo stipendio del notaio-sindaco di una città del Salento, decisa appena alcuni giorni fa.
23) Potranno candidarsi tutti i cittadini nei limiti d’età dai 18 ai 70 anni. La politica va fatta per amore verso il proprio Paese e con quell’assoluta professionalità che scaturisce soltanto dall’esperienza. Abbiamo avuto onorevoli completamente impreparati, eletti per i propri soldi e nessun altro merito; onorevoli che, profittando di particolari contingenze, hanno vinto l’elezione come avessero vinto alla lotteria, per sola fortuna. Perciò, è necessario che il politico faccia le sue esperienze seguendo una regolare carriera, partendo appunto dai 18 anni con i consigli comunali e sino alla massima carica dello Stato, senza salti di livello; per poi ricominciare dal livello più basso, con un ciclo continuo che terminerebbe ai 70 anni, l’età massima per la pensione. Pensate ai benefici che otterrebbero i consigli locali con persone che, ricominciando il ciclo dal basso, apporterebbero tutta l’esperienza accumulata nelle alte sfere della politica. Difficilmente si commetterebbero i macroscopici errori, visti anche da chi non vuole vedere, che attualmente inficiano le personalità politiche di ogni grado agli occhi del comune cittadino. E i benefici che otterrebbero gli stessi politici dopo i 70 anni, finalmente liberi di tornare a godersi il resto della vita come ogni comune cittadino. Comunque, sempre iniziando la carriera politica ai 18 anni e impiegando quattro anni a mandato per ogni carica elettiva, si avrebbero due carriere politiche, una minima di 16 anni, passando con un solo mandato attraverso consiglio comunale, consiglio regionale, senato ed esecutivo presidenziale, per poi ricominciare da capo sino all’età pensionabile; ed una massima di 32 anni ripercorrendo lo stesso iter prima di ricominciare dal basso, ma con due mandati. Si potrà liberamente procedere anche con l’interpolazione lineare fra i due limiti.
24) Minuzioso federalismo economico: tutte le entrate fiscali amministrate direttamente dai Sindaci e i propri Consigli Comunali, con la supervisione delle rispettive Regioni a cui rimane affidata la legiferazione locale, sempre nel rispetto di quella nazionale. E con l’esperienza e il grado di civiltà raggiunti, i benefici del Neorinascimento toccherebbero indistintamente ogni individuo. Non avremo più indigenti e la coscienza di ognuno sarebbe completamente soddisfatta.
25) Alle spese del mantenimento dell’esecutivo Ministeriale, Senatori, Regioni, e consiglieri vari provvederanno direttamente i singoli Comuni in quote proporzionali, sempre seguendo le indicazioni emanate dall’apposita commissione per le retribuzioni dei pubblici dipendenti e nel legittimo rapporto di uno a tre. (continua)

redatto a bari il 19.10.2007

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