giovedì 7 marzo 2013

RIVOLUZIONE SOCIALE

Premesso che per natura l’uomo nasce egoista, ad evitare che gli egoisti che non maturano mai procurino danni spropositati ai loro simili quando si trasformano in politici, è necessario costruire una gabbia in cui limitarli, come normalmente si fa con le bestie feroci, imbastendo una rete di leggi valida non solo nel nostro Paese, dove il fenomeno è più accentuato. Le nuove norme non devono tendere all’accettazione forzata di provvedimenti caduti dall’alto, ma mirare ad un costruttivo cambio di mentalità nelle giovani generazioni, poiché la mia ha nettamente fallito; pur avendo personalmente tentato di cambiare la disastrosa situazione italiana, proponendomi in trent’anni sino al 2001 quale candidato in varie competizioni elettorali, dalle Circoscrizioni della mia Città sino al Senato della Repubblica, le mie idee hanno sempre cozzato contro il granitico muro delle Caste parlamentari e del sottobosco che si alimenta del Parlamento. In politica non sono mai andato alla ricerca dell’uomo o del partito con cui sistemarmi, ma ho sempre cercato soltanto una Casa per le mie Idee. Non essendovi riuscito, con molta delusione e rabbia mi sono arreso, anche per limiti d’età, all’immutabile retriva mentalità italica. Ma i risultati delle ultime politiche hanno ridestato al massimo quella fiamma mai spenta, alimentando le mie speranze in un cambiamento radicale delle cose del mio Paese, dopo aver rivisto molte di quelle mie idee, per cui ho lottato una vita, accasate nel M5S:

- Abolizione immediata di ogni privilegio, soprattutto in contribuzioni monetarie, alle Caste: parlamentare, istituzionale, giornalistica, televisiva, e dell’infinito sottobosco predetto; (continua)

- Dichiarare fuori legge i partiti che tante dannose divisioni hanno volutamente procurato nel tessuto sociale, mantenendo loro invece una compattezza granitica per usurpare al popolo tutti gli illeciti privilegi di casta; utilizzo per le candidature elettive di ogni territorio di una rete capillare già da tempo ben radicata in tutto il Paese, il Condominio, suddividendolo in precise ed eque circoscrizioni territoriali; per permettere così il diretto e immediato rapporto cittadino-rappresentante parlamentare;

- Approvazione di una legge che attui immediatamente “l’esproprio espiativo” nei confronti degli appartenenti alle suddette Caste, che dopo una giusta inchiesta ad personam risultassero responsabili del disastro economico italiano, permettendo così al popolo di recuperare la somma necessaria a coprire in un baleno l’intero debito pubblico del Paese (altro che “ogni bambino appena nato si porta dietro circa 40.000 euro di debito! Solo per questa vergogna dovrebbero essere cacciati dal parlamento tutti gli attuali membri colpevoli del disastro, e già fuori legge per aver da molti anni superato il doppio mandato); non si chiede per loro la galera, ci mancherebbe che continuassimo a mantenerli anche in quell'altra di gabbia; vogliamo soltanto che ci restituiscano il maltolto e si tolgano dai piedi; (continua)

- Abolizione immediata dei punti fatiscenti, ormai superati dai tempi, della Costituzione del 1948, soprattutto del famigerato art. 67 che ha dato inizio alla stagione delle compravendite bovine e non solo;

- Abolizione della Camera dei Deputati e istituzione di una Repubblica Democratica con Parlamento Unicamerale composto da 300 Senatori;

- Elezione diretta del Capo dello Stato che fungerà anche da capo dell’esecutivo di governo;

- Istituzione dei ministeri che non dovranno mai superare il numero massimo di 15;

- Durata del mandato parlamentare limitato a 4 anni con unica riconferma per altri 4 anni;

- Istituzione di una commissione che stabilisca lo stipendio dei parlamentari che non superi il tetto dei 2.500 euro;

- Esclusione dalle elezioni dei candidati più ricchi del Paese, i cui redditi, in ordine decrescente d’importo, sommati siano pari al debito pubblico; questa risoluzione è necessaria per evitare l’influenza in parlamento dei ricchi scemi (così definiti qualche anno fa da uno di loro stessi);

- Abolizione immediata delle inutili e costose Provincie, di Enti ed Istituzioni inutili;

- Snellimento delle procedure di uffici ed enti pubblici per la cancellazione di tutta la burocrazia, divenuta nel tempo altra sacca di privilegi e inutile spreco del denaro dei cittadini; (continua)

- Elezione diretta dei giudici, che daranno conto del loro operato ai cittadini del Comune in cui sono stati eletti; le norme per la loro candidatura sono le stesse delle parlamentari in relazione a durata e stipendio;

- Tutte le elezioni per il rinnovo di ogni enclave, dalla parlamentare alla circoscrizionale, si tengono nelle stesse due giornate prestabilite;

- Le tasse, che non devono mai superare il terzo di uno stipendio, con esenzione per i soggetti a stipendio di decenza mai inferiore ai 1.000 euro, vanno pagate direttamente ai Comuni di residenza, i quali provvederanno a suddividerle con Regioni e Parlamento;

- La sperequazione fra lo stipendio del più alto funzionario di Stato e il più basso,  sempre gerarchicamente parlando, dipendente non deve mai superare il rapporto di 3 a 1;

- Una apposita commissione stabilirà periodicamente gli aumenti reddituali, dallo stipendio più alto sino alle pensioni sociali, adeguandoli tutti contemporaneamente all’eventuale incremento del costo della vita; (continua)

- Ampia libertà per il mondo del lavoro privato, con un sistema che deve premiare gli imprenditori più capaci, illuminati e quindi meritevoli, sempre tenendo conto del rapporto di 3 a 1 per gli stipendi dei dipendenti; se sale il reddito dei funzionari di pari passo deve incrementare il reddito degli operai secondo la normativa del 3 a 1;

- Lotta asfissiante sino alla morte di tutte le mafie, nere, rosse, grigie, dei colletti bianchi, o di qualsiasi altro indumento intimo fossero.

Naturalmente, oltre ad altri punti fondamentali da studiare ed approfondire in vista di leggi sempre più eque, questa è l’unica dieta per rendere più snella e di conseguenza più veloce la macchina statale; mi preoccuperò nei prossimi giorni di ampliare ogni punto appena elencato per darne una comprensione più chiara. E per evitare prolissità, pubblicherò a brani quelle che sono idee di una vita, per imbrigliare tutti gli imbroglioni che ancora cercheranno di salvare i loro privilegi parlamentari. Troppi danni hanno causato al Popolo d’Italia tutti quelli che si sono creduti in diritto di occupare per decenni il Parlamento, abusivamente e indegnamente come i vecchi decrepiti monarchi d’un tempo, sostituendoli nonostante il referendum del 1946. (continua)

redatto a bari il 7.3.2013

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