giovedì 14 marzo 2013

GIUSTIZIA E CRISTIANESIMO

Due avvenimenti hanno scosso negli ultimi giorni L’Europa e il Mondo. Entrambi di portata storica. Due comunità, l’euroitalica e la cattocristiana, entrambe prive di guida, travolte come sono state da errori di miseri personaggi che hanno sempre perseguito solo e soltanto obiettivi egoistici. Sempre tesi alla conquista della Verità, unica fonte che genera Giustizia, i popoli che le costituiscono hanno finalmente e decisamente indicato l’unica strada da seguire per un benessere più equamente distribuito, dando pieno consenso agli uomini al vertice dei due nuovi movimenti popolarfrancescani, Beppe Grillo il Populista e Papa Francesco il Gesuita i quali, facendo loro le istanze della gente che soffre cercheranno, una volta scacciati tutti gli ambulanti dal Tempio, quella Verità madre di Giustizia. Giustizia che, soprattutto nel nostro Paese, presenta gravi metastasi di fanatico ideologismo e sciocco protagonismo di chi è chiamato a interpretarla. Noi cittadini non pretendiamo certo che un giudice si comporti alla Porfirij Petrovic di dostojeviskiana memoria che, privo di prove concrete nella ricerca della verità, blandisce il "povero" Rodion Romanovic Raskol’nikov con un’indagine introspettiva soft, sino a spingerlo ad autoaccusarsi. Sarebbe troppo bello. Ma sicuramente vogliamo abolire anche il comportamento intollerabilmente inquisitorio, dittatorialmente partigiano, irresponsabilmente omicida, falsamente ideologico, alla Tomàs de Torquemada per intenderci, che molti giudici hanno da tempo proterviamente assunto, pur di eliminare con odio i loro avversari, che poi la “pietas” italica trasforma in martiri. La Giustizia non ha bisogno di nessun aggettivo per esser tale. Il sistema migliore è sempre quello di affidarsi al popolo democraticamente, con l'elezione diretta dei Giudici. Certo che la strada è ancora lunga e faticosa per giungere realmente all’uno vale uno, ma adesso è necessario tenere duro; sciolto il nodo iniziale tutto scorrerà più facile; anche il più ottuso degli inquisitori clericoparlamentari sarà costretto ad arrendersi all’evidenza che il medioevo è finito per sempre. La vita moderna esige che vi siano Diritti Uguali per Tutti per essere la Legge Uguale per Tutti.
Uno vale Uno. 

Edito a Bari il 14.3.2013

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