martedì 10 gennaio 2017

ALFANO NEPOTISTA

Indegno ministro Alfano, ma non indegno per le indagini in corso sulla tua persona e sui tuoi, quelli sono cavoli vostri e dei giudici, se son giusti. Fra i pochi eletti dal popolo, hai perso tale diritto quando, saltabeccando come una quaglia smarrita, ti sei unito agli abusivi dell'attuale parlamento, dopo aver cambiato penne almeno quattro, cinque volte in una sola stagione. Per quale risultato poi? Quello miserevole di rappresentare meno dell'uno per cento della popolazione del tuo condominio. Lascio stare il tuo aspetto fisico; di quello ne parlo dopo; anche se spesso ti mascheri da angelino, si sente dallo zolfo che non lo sei. Come uomo del sud non è che pretendessi favori particolari da un ministro del sud, ma almeno l'indispensabile a sopravvivere per tutto il Paese. Invece, fra siciliani fasulli (tu non puoi essere originario dell'isola Trina; hai troppo la faccia da Negus) e "toscanacci maledetti" (non è mia, ma di un altro toscanaccio, tal Curzio in arte e Kurt con quel che segue nella vita) ci state rovinando con le vostre fisse su migranti, banche, costituzione, mafia parlamentare e tutti quegli altri "cosi che ve fregano", a detta del mitico e immortale Alberto. Ci avete tolto il companatico, non toglieteci anche il pane; per questo l'indegno per te e lo sdegno per noi. In quanto al tuo aspetto (me l'ha bisbigliato quel pettegolo del tuo specchio), non ti avrei dato manco quel men dell'un per cento del mio voto. Di solito chiudo sempre con una foto peggiorativa del personaggio ma, sempre su suggerimento del tuo specchio, peggio della tua immagine reale non c'è ...


Edito a Bari il 28.4.2016

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