domenica 25 dicembre 2016

VESPATE

Direttore, non se ne può più. Che qualcuno si attivi a fermarlo, ne va della sua incolumità. Nella sua funesta carriera televisiva s’è creato tanti di quei nemici che chiunque al suo posto resterebbe desto notte e giorno; ma lui, incosciente, non se ne rende nemmeno conto e si crogiola col suo ebete sorrisino nella sua inconsistente bolla di presunzione. Pensa di piacere per qualche striminzito punticino di share che mette insieme in piena notte per pochi sofferenti d’insonnia; crede addirittura di essere un grande scrittore per aver messo insieme alla meglio libri vacanti, commissionati per pietosa riconoscenza dai suoi bersagli di viscide slinguate. L’acme lo raggiunge quando, colpito da momentanea distorsione cognitiva, si vede bello senz’accorgersi della sua naturale ed evidente repulsione. Che siate almeno voi colleghi giornalisti a consigliargli una fuga precipitosa prima dell’irreparabile. Offese Associazioni antimafia, di genitori inviperiti, di furenti telespettatori gli stanno dando la caccia e se gli mettono le mani addosso lo sgonfiano. La sua maniacale ricerca di consensi tv lo ha spinto a mettere in scena personaggi immorali come i Cassarmonica, i Ririna, indegni persino di essere nominati, per non parlare di alcuni politici, facendo adirare maggiormente tutte le vittime di mafia o loro parenti. Ha fatto inferocire tantissimi genitori che, così come già accaduto ad altri giovani, temono di vedere i propri figli seguire l’esempio di delinquenti comuni e capimafia falsamente mitizzati dal cattivo conduttore. Moltissimi telespettatori scalpitanti chiedono vendetta, oltre che per gli spudorati emolumenti che la Rai elargisce a man bassa ai tanti guitti come lui che si aggirano nei suoi studi, anche per i milioni di euro spesi dal nostro butterato personaggio che, riducendo in scala i tanti teatri reali, in cui si sono consumate autentiche tragedie, realizzava costosissimi plastici per esclusivo uso e consumo della morbosità di poche menti disturbate, manovrandoli a mo’ di inutili giocattolini per bambini stupidi; prevaricando, intorpidendo, sviando il compito della Giustizia vera nel dare false indicazioni, inconsistenti sospetti, e soluzioni finali completamente contrarie ad ogni logica. Ma nessun giudice si è accorto che con i suoi indesiderati ospiti è incappato più volte nel reato previsto dall’art. 414 c.p. per apologia di soggetti mafiosi, nella sua veste di conduttore della tv pubblica? Quello che posso fare a ‘sto punto è un appello ai lettori più pazienti; vi volete liberare del fastidioso ronzio del Vespone televisivo? Vi suggerisco una soluzione definitiva e con un mezzo indolore. Anni fa vi era un marchingegno, illustrato nella prima immagine (pompetta per flit), che con tanta fatica liberava ogni casa da insetti fastidiosi. Oggi la tecnologia ci mette a disposizione mezzi molto più efficaci e meno faticosi; col ticoma, come io ho definito la scatolina elettronica della seconda immagine (non nel senso di “telecomando”, ma in quello di “ti metto in coma”), possiamo liberarci dai dannosi insetti televisivi azzerando il loro share e mettendoli in tal modo, appunto, in coma irreversibile, costringendo così i dirigenti Rai ad eliminarli da ogni palinsesto. Fatelo sempre e vi libererete da ogni personaggio nocivo. Io l’ho fatto anni fa, nella trasmissione in cui il Vespone ha mostrato tutto il suo microscopico spessore morale. Ad un certo punto, uno dei tanti suoi insulsi ospiti della puntata insinuò, vista la sagoma del suo capoccione, una spiccata somiglianza col capoccione fascista, per nulla inferiore a lui in quanto a lutti procurati alla Nazione. E mentre qualcun altro rilevava la data del suo concepimento con la presenza del “lui” d’allora a Campo Imperatore, proprio nelle vicinanze del luogo d’origine del futuro e più misero “lui” televisivo, il nostro Giuggiolone si gonfiava in tutta la sua vuotezza, da piedi a capo, di quell’insano gas borioso che dà tanto alla testa, librandosi disarticolato proprio come il classico palloncino al vento, e non intuendo per nulla che gli stavano offendendo la madre, che gli stavano dando apertamente del figlio di … quadrantaria di antiche suburre latine. In quell’occasione ha dimostrato copiosamente di essere un uomo privo di ogni dignità, lasciandosi avvolgere contento da quella oltraggiosa bestemmia che gli offendeva direttamente la madre e indirettamente l’incolpevole padre. Non potendone più, quella sera stessa, indignato per come erano stati ridicolizzati quei poveri genitori, me ne sono liberato per sempre con pochi tocchi sulla tastiera del ticoma, smemorizzando definitivamente il suo programma. Penso con dispiacere a quel poveraccio del suo vicino, costretto a ritrovarselo ogni giorno porta a porta. E di contro ai tanti fortunati che lo tengono distante un piano almeno, un condominio per evitarlo, un isolato per non sentirlo, un quartiere per tranquillità, un paese per non vederlo. Ai telespettatori ho indicato la strada più facile per non ospitare più tali personaggi negativi nella propria abitazione. Alla matrigna Rai suggerisco, se proprio non può fare a meno di simili soggetti diseducativi, di relegare i suoi tanti Vespa Bruno in quei teatri di cui Roma è disseminata da oltre duemila anni, noti a tutti col termine di Vespa … Siani!
E noi malcapitati spettatori tv dovremmo pure pagare un canone?

Ma qualcuno là dentro è impazzito! …

Edito a Bari il 9.4.2016

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