lunedì 1 aprile 2013

PAPA FRANCESCO

Il tuo arrivo ci ha sorpresi. Il tuo saluto ha rianimato i nostri cuori, riscaldandoli. Le tue prime parole hanno riacceso la speranza nei Popoli. La speranza di vedere realizzati gli Ideali Cristiani che la Chiesa per prima ha da secoli accantonato per star dietro ad effimeri scopi materiali, costituendo un deleterio e pessimo esempio per tutti i politici. Ha dismesso l’umiltà delle sue origini per indossare l’arroganza dei potenti; ha dimenticato la povertà di Gesù per inseguire la ricchezza dei Mida; ha violentato la Fratellanza delle sue prime comunità per realizzare l’egoistica partigianeria dei popoli; ha rinnegato il buono per il cattivo. Il tuo arrivo ci appare ora come immagine di riscossa. La tua opera iniziale deve tendere ad abbattere le oscure barriere dietro cui per secoli la Chiesa Nera si è trincerata a nascondere i suoi misfatti. Tantissime sono le vittime di quella chiesa che, urlando, ancora invocano Giustizia. Invece che ricevere condanne eterne, molti autori di quei misfatti, clericali e laici, sono stati innalzati agli onori degli altari, inculcando nelle menti dei politici l’idea che il crimine paga. Fa’ della tua Chiesa l’immagine cristallina che più s’avvicini a quella di Cristo, abrogando a esseri disumani titoli immeritati, spodestando papi degeneri, revocando la santità ad autentici assassini. Per rendere veramente sacre le liste della Chiesa Redenta, comincia a depennare il nome di uno dei padri della Chiesa Nera, quel Cirillo I che, con le persecuzioni contro chi non abbracciava il suo cristianesimo, è stato artefice e carnefice di un vero genocidio. Moltissimi sono i nomi da cancellare per le loro turpi azioni: fra le migliaia da epurare i Torquemada, i Borgia, i Bellarmino, i Medici. Solo così concederai Giustizia ai tanti Galileo e Bruno che ancora l’attendono, e non semplicemente accettando dopo secoli l’esattezza delle loro teorie che erano vere sin dall’origine del Creato. Ultima preghiera che i Cristiani chiedono è la sostituzione di emblemi, stemmi, simboli lugubri che inneggiano alla morte e non alla vita eterna, agognata meta di ogni credente. Prima fra tutte, la sostituzione in ogni luogo laico dell’effige del Crocifisso, immagine immutabile di morte, con quella del Cristo Risorto, il solo simbolo che evochi con immediatezza la vera essenza, la diversità unica del Cristianesimo, Ideale di Vita e non di morte: l’autentica Resurrezione dei puri d’animo. Ti seguiremo ovunque con la Preghiera, come tu ci hai chiesto, Papa Francesco, perché crediamo fermamente che tu sia la Resurrezione dei Popoli, così come crediamo nel nostro Signore.

Edito a Bari il 1.4.2013

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