giovedì 19 giugno 2014

CAPITANO LARICCHIA


No, non ho voluto degradarla. Non sono assolutamente fra i suoi detrattori, che io definisco babbioni. Anzi, ogni mattina alle sette e trenta, dal lunedì al venerdì, mi accingo puntuale a sorseggiare latte, caffè e le stille di buonumore che lei mi dispensa insieme alle previsioni del tempo; rendendomi in tal modo la giornata lavorativa più radiosa, anche se ha predetto l’assenza di sole. Però stamane, quando nella sua rubrica ha annunciato che da venerdì non ci vedremo per tutta l’estate, mi sono improvvisamente rabbuiato. Ma non è certo il motivo per cui ho volutamente scambiato il grado di “colonnello” con quello di “Capitano”. Intendo con tale sostituzione dare maggior risalto alla sua prorompente personalità, che si rispecchia maggiormente in un ruolo più da campo di battaglia, come certa letteratura ci tramanda, che in un ruolo da scartoffie e scrivania. Un solo appunto per la sua rubrica, quando appare la dicitura “anticiclone”. Ho notato che, riportata fra le tante isobare, capita che qualcuna di esse vada a chiudere la seconda “c” facendola apparire come una “o”, tramutando così il temine in una parolaccia. A meno che non sia un segnale ad hoc per dichiararsi “anti … babbione”. A presto, Capitano Laricchia, per ritrovare il buonumore.


Edito a Bari il 19.6.2014



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