lunedì 25 febbraio 2013

AL VOTO! AL VOTO! AL VOTO! AL VOTO!
Vent’anni di Berlusconi: di chi la colpa? Ma di quella sinistra d’avanspettacolo, di quei sinistrati che si definiscono “satiri”; dei Santoro, dei Crozza, dei Benigni, dei Moretti, dei Travaglio, dei Saviano, del TG3, del quotidiano Repubblica, di una certa giustizia che, combinazione, scattava precisa in ogni grande occasione di protagonismo. Ma se tutti i cosiddetti sinistrorsi l’avessero seppellito sotto un silenzio spesso come tomba, come hanno fatto tanti seri lavoratori italiani, ignorando la sua vita privata, di cui a nessuno fregava niente, ce ne saremmo liberati nel volgere d’un crepuscolo. Invece, quel gruppo di falsi comunisti col portafoglio pingue, riversandogli addosso i loro lazzi, le loro guitterie, le ingiurie, l’hanno reso martire. E in un paese come l’Italia, col suo secolare clerical-mammismo, il popolo l’ha eletto subito santo con la benedizione che tutti hanno potuto sentire in ogni piazza, taverna o luogo pubblico: “Povero figlio; tutti con lui ce l’hanno”e per ripicca l’hanno sempre seppellito sotto una valanga di voti con i quali il Berlusca si è consolato, anche quando è stato in opposizione, cioè quando la finta sinistra al governo l’avrebbe potuto distruggere. C’è una coincidenza (solo coincidenza?) che dovrebbe far riflettere tutta la pseudo-sinistra: nel ’21 sorge il PCI e subito ci tocca il ventennio fascista; nel ’92 scoppia Tangentopoli, l’unico partito che ne esce indenne è il PCI e di conseguenza ci tocca un altro ventennio, per fortuna questa volta non tanto nero come il precedente, ma nerissimo per l’economia dei veri lavoratori (quelli che sudano per mettere insieme una mesata), proprio quelli che l’ormai atavica Costituzione del ’48 finge di difendere con l’art. 1.

Non ci resta, a questo punto, che attendere i nuovi eletti, sperando che siano il più possibile nuovi, in modo da dare loro qualche suggerimento sui desiderata del popolo; di quel popolo per merito del quale occuperanno gli scanni parlamentari, si spera, con molto più onore e dignità dei loro predecessori i quali, ormai assuefatti per anni nell’inerte ruolo, colpiti da sclerotismo precoce, ci hanno portati nella condizione pre-greca. Noi cittadini nutriamo un solo desiderio: che il nuovo Governo attui il tanto vituperato dai vecchi parlamentari “populismo”, e proprio contro quelli che per secoli si sono pasciuti di ladresco “oligarchismo”.

Edito a Bari il 25.2.2013

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