giovedì 6 agosto 2015




EPICURO
Commento in risposta ad alcune massime di Epicuro pubblicate su Facebook da un iscritto.

Caro Epicuro, sei scusato per la tua superficiale preparazione; ai tuoi tempi, remotissimi, lo studio filosofico era molto semplicistico; oggigiorno anche un alunno di scuola media ne sa più di te. Allora, ricominciamo dall'inizio. Quello Spirito che aleggiava nel nulla, per dare un senso alla Sua Eternità, ebbe la più bella idea di tutta la Storia; creare da quel nulla un Eden perfettissimo. In quell'Eden, dopo aver inserito flora e fauna varia, pensò di creare anche due esseri per governare il tutto, e per farlo al meglio li creò a Sua immagine e somiglianza: intelligentissimi, belli a vedersi, eternamente giovani e con in più un pizzico di curiosità. Pur sapendo quello che sarebbe successo, disse loro che potevano cibarsi di tutto il commestibile esistente, ad esclusione dei frutti che pendevano abbondanti dall'albero della conoscenza. Naturalmente il pizzico di curiosità presente nelle loro menti fregò la coppia dei nostri progenitori che, certi di non esser visti, mangiarono a sazietà di quei frutti. Creati a Sua immagine e somiglianza, i loro corpi avevano la funzione di trasformare tutto il cibo in energia pura senza lasciare in giro alcun residuo; i muscoli addominali occupavano anche il bassoventre. Ma appena digerito il frutto della conoscenza, quei muscoli inferiori si trasformarono in intestino, costringendoli da quel momento a liberarsi dei residui come ancora oggi facciamo tutti noi esseri umani. Fingendo un'ira furibonda, l'Eterno li accusò di averlo disobbedito, minacciandoli di sbatterli sul peggiore dei mondi in cui avrebbero avuto tutto con sudore e dolore. Soltanto seguendo regole e comportamenti contenuti in quelle minacce, avrebbero riottenuto l'Eden perduto, espiando quel loro peccato originale in un tempo relativamente breve. Circondato con lo sguardo quel mondo perfetto, l’Onnipotente lo rimpicciolì in modo tale da abbracciarlo totalmente; continuò a rimpicciolirlo sino a tenerlo stretto in pugno. L'immane pressione, al ridistendersi delle Dita Divine, causò quella tremenda esplosione che oggi chiamiamo "Big Bang", seminando dappertutto il DNA che componeva l'Eden perfettissimo, creando perciò i tanti Universi ancora da scoprire. Da quel momento ha inizio l'evoluzione che conosciamo e che ha dato origine a tutti i mali creati dagli esseri viventi, sin da quel primo assassinio fraterno. Quindi, il male non è stato creato da Dio ma solo dall'uomo. Il diavolo non esiste; il Signore non poteva mai creare un suo simile in negativo; tale idea non è da Essere Supremo; la malvagità è prodotto unico di esseri umani spregevoli. Dio, stipulando con gli uomini l’atto del Libero Arbitrio, ci ha solo indicato la strada per ricongiungerci a LUI; ci è sufficiente seguire i Suoi Insegnamenti, la Sua Dottrina, i Suoi Comandamenti, la Sua regola. Dio è solo il Giudice Supremo, Unico, delle nostre azioni terrene nelle quali non s’immischia; altrimenti cadrebbe il fine del libero arbitrio. Tanti crimini vengono commessi certi che nessuno ci abbia visti, sfuggendo così alla legge degli uomini; ma a Lui nulla sfugge; conserva ogni prova con i particolari più minuti, per mostrarceli al momento opportuno; la relativa condanna saremo noi stessi a darcela a fronte di quelle prove incontrovertibili. Il castigo che Lui ci infliggerà  non sarà certo quello che può immaginare la mente umana, ma molto più spirituale e di conseguenza più atroce, ma senza violenza né dolore fisico. Tutto ci potrà essere perdonato, ma non la violenza su bambini, donne ed esseri indifesi, men che meno la soppressione volontaria della vita altrui. Gli uomini che si avvicinano sempre più a capire il Creato, anche se tanti di loro non vogliono ammetterlo, sono gli scienziati i cui meriti, indiscutibili, non vanno oltre la comprensione tecnica di quello che ci circonda. Perché, quindi, non dover pensare ad un Essere Superiore quale autore dell’Infinito. Nominatelo come volete, io continuerò a chiamarlo Dio. Quello che di buono Egli ci ha conservato nella valle di lacrime, è il pizzico di curiosità che dà il vero senso alla nostra avventura terrena, stimolandoci a leggere, interpretare e scoprire l'intero contenuto del bel libro del Creato che ci circonda. Un uomo che è analfabeta, apolide, agnostico, ateo, è un nulla. Tutto ciò che tende a sottrarre il buono e il bello, ci priva di parte della vita degnamente vissuta. Se sono istruito, ho un bagaglio che mi pone ad un certo livello sociale; se aggiungo di essere cittadino regolare, arricchisco quel bagaglio; se in quel bagaglio vi metto anche la cultura, lo rendo sempre più prezioso; se credo in Dio, inserisco in esso un altro ramo dello scibile; se continuo ad arricchirlo con tutto ciò che è immanente e trascendente, raggiungo il massimo cui un cristiano aspira. Se Dio non esiste? Avrò dedicato la vita ai più alti ideali che uomo possa tendere. Io, invece, vi chiedo:  … E se Dio c'è? Sarete fra gli ultimi a raggiungere i Beati; sempre che non abbiate commesso quei peccati imperdonabili.

Edito  a  Bari il 6.8.2015

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