venerdì 27 gennaio 2023

MEMORIE JAPIGIANE

 A Japigia ci sono arrivato nel marzo 54 e il viale era a doppio senso perché, oltre i carri trainati da cavalli e qualche sporadica auto d'epoca, non vi erano molti veicoli. La stessa via Peucetia non esisteva, e il bus 2 istituito da poco era costretto a percorrere il viale nei due sensi per l'andata al capolinea in stazione e il ritorno al capolinea nello slargo della Quarta Traversa ad angolo col viale, proprio vicino le colonne col box del calzolaio sotto, oggi via Magna Grecia. Poi con lo sviluppo di massa delle auto non è stato più possibile circolare sul viale a doppio senso, come mostra la foto. I distributori sul viale erano 5. Al Mobil della foto si aggiunse a pochi metri uno dell'Agip, e andando verso sud, c'era quello di fronte al bar Messapia, ultimo a essere smantellato, nell'isolato dopo c'era quello di Bellini quasi davanti all'edicola di Ciccio e Marco Triggiani, e infine quello nello spiazzo del citato capolinea del 2. Il grande distributore Agip, tuttora sul viale ad angolo con via Medaglie d'oro, venne realizzato anni dopo, quando i Matarrese costruirono i loro palazzi in quell'angolo. Vanno ricordate anche altre attività. Il bar Japigia del papà dei fratelli De Giglio, che aveva anche una rivendita di tabacchi su corso Sonnino di fronte a via Matteotti; il signor De Giglio ci aiutò tanto nell'acquisto dei terreni di proprietà Iacobellis di fronte all'Intergarage, dove realizzammo le nostre prime abitazioni in cooperativa nel 75. Il panificio Japigia di Nicola Caricola di fronte all'edificio rosso della SGPE, e il panificio Mio quasi attaccato al vecchio passaggio a livello che dava su via Rovereto, poi via Di Vagno. Il mercato scoperto di via Pitagora iniziò l'attività quasi un anno dopo la nostra venuta a Japigia. E non posso dimenticare l'Arena Japigia quasi di fronte al mercato, dove in tante sere d'estate ne abbiamo fatto di risate con i film di Totò, invidiando Minguccino che abitava al 32, il palazzo attaccato all'Arena, dal cui terrazzo si vedevano i film gratis; il momento più brutto delle visioni era il fischio lontano del treno che si avvicinava disturbando l'ascolto, e la "iosa" in coro di noi ragazzini per protestare. C'era anche un altro momento in cui facevamo la iosa, facendo scappare dal cinema il tizio che molestava  i ragazzini al grido "auand u..." (oggi non si può dire su FB, ma per strada e al cinema sì). E infine ho avuto il privilegio di inaugurare insieme a tanti compagni il 1º ottobre 1956 l'Amedeo D'Aosta, la mia scuola media, frequentando la 1ª F. Beh, mo' avast. Alla prossma pundat (tratto dal gruppo LE MITICHE QUATTRO TRAVERSE DI JAPIGIA, la foto è del 56) ❤👍❤...

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