lunedì 20 luglio 2015



IDOLI DI CARTONE PRESSATO E VERI EROI

Ho un’età per cui posso definirmi orgogliosamente vecchio. Sin da ragazzo, non molto tempo fa, ho avuto precisa l’idea della graduale importanza degli individui che popolano il mondo. Le mie preferenze già da quegli anni giovanili sono sempre andate soltanto a quegli uomini di indiscusso ed alto valore morale che hanno dedicato la vita per abolire ingiustizie da cui nascono tutti i mali sociali. La mente mi s’illuminava solo udendo nomi di scienziati, ricercatori e scrittori che hanno avuto come unico scopo il bene dell’umanità, non certo il suo sfruttamento commerciale. Sono gli unici che ci hanno dato tanto in cambio di quel poco a loro necessario. Gli unici che realmente muovono il mondo. Non capivo, perciò, voi amici che a frotte vi scapigliavate per acquistare un nuovo disco o album di canzonette, sgomitavate per strappare un autografo, vi strapazzavate per conquistare un biglietto d’ingresso a spettacoli o gare. Amici, avete messo sul piedistallo falsi idoli, ricoprendoli letteralmente e immeritatamente d’oro, in cambio di canzonette immorali, che hanno indotto alla distruzione fisica tanti giovani spinti ad inseguire “vite spericolate”; in cambio di spettacoli indecenti o di gare truccate; in cambio di scritti volgari che istigano alla violenza. Idoli che, alla prim’acqua, si sono afflosciati in indistinti ammassi scoloriti, dopo aver dilapidato quell’oro con cui li avevate coperti. Da soli non sarebbero mai riusciti ad accumulare tanto. Il grande Albert ci aveva indicato la strada enunciando che le masse producono energia, ma non facendola fruttare per arricchire gli idoli di cartone pressato. Quale utilità ha apportato a noi masse il loro arricchimento. Nessuna. Il divario economico va sempre più allargandosi. Siamo noi, pertanto, i veri eroi dell’umanità, che con soli mille euro mensili riusciamo a pagarci vitto, alloggio e spese per canzonettisti, saltimbanchi, scribacchini, pubblicitari e parassiti vari. Provate a costringerli a vivere con gli stessi mille euro al mese. Non ne sono capaci, entro 24 ore si suiciderebbero. Altro che spintonarci per un autografo, sono loro che dovrebbero chiederci il nostro. Anzi, fate di più, eliminate ogni poster dei finti idoli dalle vostre stanze; che siano loro, per gratitudine, a tappezzare le pareti delle proprie ville con il “Quarto Potere” del Pellizza, a perenne ricordo di chi li foraggia. Tutt’altra cosa l’Arte vera che dovrebbe essere elargita a piene mani e gratis, come hanno fatto gli artisti dei secoli non affetti da consumismo cronico.
 
Edito  a  Bari il 20.7.2015

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