sabato 31 dicembre 2011


UNA FOTTUTA CHE BRUCIA
Ho seguito con distrazione la vicenda che coinvolge come al solito un politico, al quale la Consulta ha contestato il doppio ruolo di sindaco e senatore. Non so quale sia la città interessata, ma sembra che il suo sindaco, tale Cazzolino se non vado errando, detiene disinvoltamente i due incarichi. Quello, però, che ho afferrato con certezza è la decisione presa da una commissione senatorile che ha ritenuto i due incarichi compatibili e di conseguenza retribuibili. Non è che ora stia qui a discorrere l’incompatibilità o meno degli incarichi; quel tal dei tali potrebbe anche ricoprirne cento contemporaneamente, me ne importerebbe un fico riarso. Ciò che mi brucia a posteriori è solo il doppio emolumento, ingiusto oltre che illegale, arraffato ancora una volta con violenza dalle tasche di noi cittadini in un momento tanto grave per l’intera economia nazionale. E mi spiego subito del perché illegale. Se il tizio fosse benedetto dal dono ubiquo, nulla da eccepire. Ma, essendo dimostrato da millenni che tale facoltà non rientra nelle umane possibilità, due sono le situazioni prospettabili: il sindaco-senatore si barcamena alla meglio suddividendo in parte equa il suo tempo fra i due incarichi, ed in questo caso gli spetterebbe mezzo stipendio ad incarico; oppure, se si dedica maggiormente ad uno trascurando l’altro, deve rinunciare allo stipendio di quello trascurato. Non ci sono vie di mezzo, e il cittadino risparmierebbe in ogni caso. Anche se, in verità, una via di mezzo io ce la vedo: il sindaco-senatore, viste le condizioni in cui versano città e stato italiani, non fa bene né come primo cittadino e neppure a Palazzo Madama, pensando così di fottere in maniera indolore tutti quanti. Ma questi tizi, anche se piccolini, sono veramente certi di fotterci dolce dolce? Non sanno che anche il dardo più sottile, quando colpisce le nostre parti più sensibili, fa un male d’inferno: se ci toccano i portafogli andiamo in bestia; è proprio lì, partendo dal cuore, che il comune essere umano ha un by-pass attraverso cui il proprio sangue si trasforma in poca ma sudata moneta. E’ prossimo il giorno in cui si riuscirà finalmente a coniugare il sostantivo “politico” con il verbo “vergognarsi”. Cominciamo a prenderne coscienza in molti ormai. A’ Mario, dove sei? Altro che sforbiciate su chi non ha più capelli; a questo punto è necessario che ti faccia anche tu una bella e sana sudata, munendoti di una robusta e ampia falce per mietere i tanti casi di incarichi plurimi che disseminano la nostra smunta Italia, e vedi come risolvi in un bah! la crisi. Basta prendersela con i Cristi poveri ed esangui. Non deve essere più la classe dei meno abbienti a risolvere tutti i danni causati irresponsabilmente dai politici e dai loro orbitanti satelliti.
Edito a Bari il 31.12.2011

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