mercoledì 23 novembre 2011

OGNI SCIALLA E' BARESE

Sto assistendo su rai3 alla trasmissione geo&geo e sento dire da una giovane studiosa che il termine "scialla", tratto da un film recentissimo, sarebbe in uso già dagli ultimi anni '90, e con un significato del tutto nuovo per noi baresi. Ma non è vero, la parola è molto più antica. Sin da bambino, e parlo dei primissimi anni '50, ho sempre sentito pronunciare da coetanei di mio padre e di mio nonno il termine "scialla", tratto dal verbo sciallare", per gente che andava in giro carica di soldi e, comunque, sempre riferito al denaro contante: "Uhè Colin, sta'j sciallat josc'" (Ehi Nicolino, stai pieno di soldi oggi) "Sind a mmè, Pasqual, u’ tin u’ sciall, s’nò u’ motor non tu doggh" (Ascoltami, Pasquale, ce l’hai il contante, altrimenti la moto non te la do) "Felù, Felucc, u' vit cudd, va semb g' rann c'u' sciall 'n guedd" (Raffaè, Raffaele, vedi quell'uomo, va sempre girando con i soldi addosso) "Mocch', chiamind a Giuuann accom sta' sciallesc" (Mamma mia, guarda Giovanni come sta spendendo) ”Pppin, vì' c’è bon chedd, t’ piasc eh? Ma, p’ faratill, ng’ vol u’ sciall assaj” (Peppino, vedi quant’è bella quella donna, ti piace eh? Ma, per uscirci insieme ci vuole tanto denaro) "Torucc, eh com t' piasc a sciallà" (Salvatore, eh come ti piace spendere soldi senza limiti). Posta in risalto la verità, rivendico la paternità tutta barese del termine, che a sua volta deriverebbe in pratica dalle parole "scialle" "sciarpa", riferito alla sensazione di calore, sicurezza e protezione che, come una sciarpa, dà il denaro avvolgendo ogni individuo. Al Signore quel che è Suo, ai baresi quel che è nostro.

Edito a Bari il 23.11.2011

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