LE
PAROLE DEL BAMBINO
Passeggiando
piacevolmente nelle pagine della Gazzetta, trovo sempre più spesso il ritrito
uso del gioco di parole, a commento di fatti meritevoli di ben “alta” serietà.
Il 16 scorso mi è capitato di inciampare in una lettera che confutava il
termine “mafia” come quello più udito da un fanciullo dopo mamma e papà.
Intanto, per sfatare la leggenda che quasi tutti noi italiani apparteniamo
all’una o l’altra delle tante cosche che in alto, da complici, s’è deciso di
non combattere a fondo con l’unico sistema efficace, il controllo del flusso
monetario (vero, banche?), ho voluto fare un personale sondaggio intorno al mio
abituale habitat. Nel mio edificio di trenta appartamenti non vi è un solo
mafioso, camorrista, ‘ndranghetista o altri, indicati con disgustosi termini
simili, nient’altro che vomitevoli feci di pensiero. Ho proseguito negli
edifici contigui, in tutto l’isolato, sino ad abbracciare l'intera zona
residenziale che comprende oltre mille famiglie, col risultato di aver rilevato
la presenza di soli professionisti, commercianti, artigiani, impiegati e
operai. Fate altrettanto nelle vostre zone e vi saranno confermati i miei dati,
ad esclusione di esigui circoscritti rioni. La realtà, quindi, è che il
problema della criminalità, molto grave in effetti e da non sottovalutare
affatto, coinvolge estesi quartieri, città piccole e grandi, l’intero Paese,
mettendo alla gogna incolpevoli e laboriosi cittadini a causa di pochi
individuabilissimi delinquenti. Gli italiani sono gente onesta; e finiamola con
arcaiche leggende, ormai più che fruste, totalmente false. E men che meno si
deve distorcere l’insegnamento che genitori amorevoli e istituzioni civilissime
impartiscono al fanciullo. Non è vero che dopo mamma e papà il termine che più
sentono i bambini è la “parolaccia”, salvo che non si tratti proprio dei poveri
figli di delinquenti incalliti. Il normale bambino, dopo i termini di mamma e
papà, impara a dire parole utili. Acqua, pappa, e tante altre di vitale
importanza per il proprio quotidiano e sano sviluppo. Ed in ultimo, proprio in
ultimo, impara il termine puppù. Soltanto dopo la puppù viene la “mafia”, la
“camorra”, la “’ndrangheta” e similari.
Edito a Bari il 19.9.2015
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