PAPA FRANCESCO
Il tuo arrivo ci ha sorpresi. Il
tuo saluto ha rianimato i nostri cuori, riscaldandoli. Le tue prime parole hanno
riacceso la speranza nei Popoli. La speranza di vedere realizzati gli Ideali Cristiani
che la Chiesa per prima ha da secoli accantonato per star dietro ad effimeri
scopi materiali, costituendo un deleterio e pessimo esempio per tutti i
politici. Ha dismesso l’umiltà delle sue origini per indossare l’arroganza dei
potenti; ha dimenticato la povertà di Gesù per inseguire la ricchezza dei Mida;
ha violentato la Fratellanza delle sue prime comunità per realizzare l’egoistica
partigianeria dei popoli; ha rinnegato il buono per il cattivo. Il tuo arrivo
ci appare ora come immagine di riscossa. La tua opera iniziale deve tendere ad
abbattere le oscure barriere dietro cui per secoli la Chiesa Nera si è
trincerata a nascondere i suoi misfatti. Tantissime sono le vittime di quella
chiesa che, urlando, ancora invocano Giustizia. Invece che ricevere condanne
eterne, molti autori di quei misfatti, clericali e laici, sono stati innalzati
agli onori degli altari, inculcando nelle menti dei politici l’idea che il
crimine paga. Fa’ della tua Chiesa l’immagine cristallina che più s’avvicini a
quella di Cristo, abrogando a esseri disumani titoli immeritati, spodestando
papi degeneri, revocando la santità ad autentici assassini. Per rendere
veramente sacre le liste della Chiesa Redenta, comincia a depennare il nome di
uno dei padri della Chiesa Nera, quel Cirillo I che, con le persecuzioni contro
chi non abbracciava il suo cristianesimo, è stato artefice e carnefice di un
vero genocidio. Moltissimi sono i nomi da cancellare per le loro turpi azioni: fra
le migliaia da epurare i Torquemada, i Borgia, i Bellarmino, i Medici. Solo
così concederai Giustizia ai tanti Galileo e Bruno che ancora l’attendono, e
non semplicemente accettando dopo secoli l’esattezza delle loro teorie che
erano vere sin dall’origine del Creato. Ultima preghiera che i Cristiani chiedono
è la sostituzione di emblemi, stemmi, simboli lugubri che inneggiano alla morte
e non alla vita eterna, agognata meta di ogni credente. Prima fra tutte, la
sostituzione in ogni luogo laico dell’effige del Crocifisso, immagine
immutabile di morte, con quella del Cristo Risorto, il solo simbolo che evochi con
immediatezza la vera essenza, la diversità unica del Cristianesimo, Ideale di
Vita e non di morte: l’autentica Resurrezione dei puri d’animo. Ti seguiremo
ovunque con la Preghiera, come tu ci hai chiesto, Papa Francesco, perché crediamo
fermamente che tu sia la Resurrezione dei Popoli, così come crediamo nel nostro
Signore.
Edito a Bari il 1.4.2013
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