VESPATE
Direttore, non se ne può più. Che
qualcuno si attivi a fermarlo, ne va della sua incolumità. Nella sua funesta
carriera televisiva s’è creato tanti di quei nemici che chiunque al suo posto
resterebbe desto notte e giorno; ma lui, incosciente, non se ne rende nemmeno
conto e si crogiola col suo ebete sorrisino nella sua inconsistente bolla di
presunzione. Pensa di piacere per qualche striminzito punticino di share che
mette insieme in piena notte per pochi sofferenti d’insonnia; crede addirittura
di essere un grande scrittore per aver messo insieme alla meglio libri vacanti,
commissionati per pietosa riconoscenza dai suoi bersagli di viscide slinguate. L’acme
lo raggiunge quando, colpito da momentanea distorsione cognitiva, si vede bello
senz’accorgersi della sua naturale ed evidente repulsione. Che siate almeno voi
colleghi giornalisti a consigliargli una fuga precipitosa prima
dell’irreparabile. Offese Associazioni antimafia, di genitori inviperiti, di
furenti telespettatori gli stanno dando la caccia e se gli mettono le mani
addosso lo sgonfiano. La sua maniacale ricerca di consensi tv lo ha spinto a
mettere in scena personaggi immorali come i Cassarmonica, i Ririna, indegni
persino di essere nominati, per non parlare di alcuni politici, facendo adirare
maggiormente tutte le vittime di mafia o loro parenti. Ha fatto inferocire
tantissimi genitori che, così come già accaduto ad altri giovani, temono di
vedere i propri figli seguire l’esempio di delinquenti comuni e capimafia falsamente
mitizzati dal cattivo conduttore. Moltissimi telespettatori scalpitanti chiedono
vendetta, oltre che per gli spudorati emolumenti che la Rai elargisce a man
bassa ai tanti guitti come lui che si aggirano nei suoi studi, anche per i milioni
di euro spesi dal nostro butterato personaggio che, riducendo in scala i tanti
teatri reali, in cui si sono consumate autentiche tragedie, realizzava
costosissimi plastici per esclusivo uso e consumo della morbosità di poche
menti disturbate, manovrandoli a mo’ di inutili giocattolini per bambini
stupidi; prevaricando, intorpidendo, sviando il compito della Giustizia vera
nel dare false indicazioni, inconsistenti sospetti, e soluzioni finali
completamente contrarie ad ogni logica. Ma nessun giudice si è accorto che con
i suoi indesiderati ospiti è incappato più volte nel reato previsto dall’art.
414 c.p. per apologia di soggetti mafiosi, nella sua veste di conduttore della
tv pubblica? Quello che posso fare a ‘sto punto è un appello ai lettori più
pazienti; vi volete liberare del fastidioso ronzio del Vespone televisivo? Vi
suggerisco una soluzione definitiva e con un mezzo indolore. Anni fa vi era un
marchingegno, illustrato nella prima immagine (pompetta per flit), che con
tanta fatica liberava ogni casa da insetti fastidiosi. Oggi la tecnologia ci
mette a disposizione mezzi molto più efficaci e meno faticosi; col ticoma, come
io ho definito la scatolina elettronica della seconda immagine (non nel senso
di “telecomando”, ma in quello di “ti metto in coma”), possiamo liberarci dai
dannosi insetti televisivi azzerando il loro share e mettendoli in tal modo,
appunto, in coma irreversibile, costringendo così i dirigenti Rai ad eliminarli
da ogni palinsesto. Fatelo sempre e vi libererete da ogni personaggio nocivo.
Io l’ho fatto anni fa, nella trasmissione in cui il Vespone ha mostrato tutto
il suo microscopico spessore morale. Ad un certo punto, uno dei tanti suoi
insulsi ospiti della puntata insinuò, vista la sagoma del suo capoccione, una
spiccata somiglianza col capoccione fascista, per nulla inferiore a lui in
quanto a lutti procurati alla Nazione. E mentre qualcun altro rilevava la data
del suo concepimento con la presenza del “lui” d’allora a Campo Imperatore,
proprio nelle vicinanze del luogo d’origine del futuro e più misero “lui”
televisivo, il nostro Giuggiolone si gonfiava in tutta la sua vuotezza, da
piedi a capo, di quell’insano gas borioso che dà tanto alla testa, librandosi disarticolato
proprio come il classico palloncino al vento, e non intuendo per nulla che gli
stavano offendendo la madre, che gli stavano dando apertamente del figlio di …
quadrantaria di antiche suburre latine. In quell’occasione ha dimostrato copiosamente
di essere un uomo privo di ogni dignità, lasciandosi avvolgere contento da
quella oltraggiosa bestemmia che gli offendeva direttamente la madre e
indirettamente l’incolpevole padre. Non potendone più, quella sera stessa,
indignato per come erano stati ridicolizzati quei poveri genitori, me ne sono
liberato per sempre con pochi tocchi sulla tastiera del ticoma, smemorizzando
definitivamente il suo programma. Penso con dispiacere a quel poveraccio del
suo vicino, costretto a ritrovarselo ogni giorno porta a porta. E di contro ai
tanti fortunati che lo tengono distante un piano almeno, un condominio per evitarlo,
un isolato per non sentirlo, un quartiere per tranquillità, un paese per non
vederlo. Ai telespettatori ho indicato la strada più facile per non ospitare
più tali personaggi negativi nella propria abitazione. Alla matrigna Rai
suggerisco, se proprio non può fare a meno di simili soggetti diseducativi, di
relegare i suoi tanti Vespa Bruno in quei teatri di cui Roma è disseminata da
oltre duemila anni, noti a tutti col termine di Vespa … Siani!
E noi malcapitati spettatori tv
dovremmo pure pagare un canone?
Ma qualcuno là dentro è
impazzito! …
Edito
a Bari il 9.4.2016
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