EPICURO
Commento
in risposta ad alcune massime di Epicuro pubblicate su Facebook da un iscritto.
Caro
Epicuro, sei scusato per la tua superficiale preparazione; ai tuoi tempi,
remotissimi, lo studio filosofico era molto semplicistico; oggigiorno anche un
alunno di scuola media ne sa più di te. Allora, ricominciamo dall'inizio.
Quello Spirito che aleggiava nel nulla, per dare un senso alla Sua Eternità,
ebbe la più bella idea di tutta la Storia; creare da quel nulla un Eden
perfettissimo. In quell'Eden, dopo aver inserito flora e fauna varia, pensò di
creare anche due esseri per governare il tutto, e per farlo al meglio li creò a
Sua immagine e somiglianza: intelligentissimi, belli a vedersi, eternamente
giovani e con in più un pizzico di curiosità. Pur sapendo quello che sarebbe
successo, disse loro che potevano cibarsi di tutto il commestibile esistente, ad
esclusione dei frutti che pendevano abbondanti dall'albero della conoscenza.
Naturalmente il pizzico di curiosità presente nelle loro menti fregò la coppia
dei nostri progenitori che, certi di non esser visti, mangiarono a sazietà di
quei frutti. Creati a Sua immagine e somiglianza, i loro corpi avevano la
funzione di trasformare tutto il cibo in energia pura senza lasciare in giro
alcun residuo; i muscoli addominali occupavano anche il bassoventre. Ma appena
digerito il frutto della conoscenza, quei muscoli inferiori si trasformarono in
intestino, costringendoli da quel momento a liberarsi dei residui come ancora oggi
facciamo tutti noi esseri umani. Fingendo un'ira furibonda, l'Eterno li accusò
di averlo disobbedito, minacciandoli di sbatterli sul peggiore dei mondi in cui
avrebbero avuto tutto con sudore e dolore. Soltanto seguendo regole e
comportamenti contenuti in quelle minacce, avrebbero riottenuto l'Eden perduto,
espiando quel loro peccato originale in un tempo relativamente breve.
Circondato con lo sguardo quel mondo perfetto, l’Onnipotente lo rimpicciolì in
modo tale da abbracciarlo totalmente; continuò a rimpicciolirlo sino a tenerlo
stretto in pugno. L'immane pressione, al ridistendersi delle Dita Divine, causò
quella tremenda esplosione che oggi chiamiamo "Big Bang", seminando
dappertutto il DNA che componeva l'Eden perfettissimo, creando perciò i tanti
Universi ancora da scoprire. Da quel momento ha inizio l'evoluzione che
conosciamo e che ha dato origine a tutti i mali creati dagli esseri viventi,
sin da quel primo assassinio fraterno. Quindi, il male non è stato creato da
Dio ma solo dall'uomo. Il diavolo non esiste; il Signore non poteva mai creare
un suo simile in negativo; tale idea non è da Essere Supremo; la malvagità è
prodotto unico di esseri umani spregevoli. Dio, stipulando con gli uomini l’atto
del Libero Arbitrio, ci ha solo indicato la strada per ricongiungerci a LUI; ci
è sufficiente seguire i Suoi Insegnamenti, la Sua Dottrina, i Suoi
Comandamenti, la Sua regola. Dio è solo il Giudice Supremo, Unico, delle nostre
azioni terrene nelle quali non s’immischia; altrimenti cadrebbe il fine del
libero arbitrio. Tanti crimini vengono commessi certi che nessuno ci abbia
visti, sfuggendo così alla legge degli uomini; ma a Lui nulla sfugge; conserva
ogni prova con i particolari più minuti, per mostrarceli al momento opportuno;
la relativa condanna saremo noi stessi a darcela a fronte di quelle prove
incontrovertibili. Il castigo che Lui ci infliggerà non sarà certo quello che può immaginare la
mente umana, ma molto più spirituale e di conseguenza più atroce, ma senza
violenza né dolore fisico. Tutto ci potrà essere perdonato, ma non la violenza
su bambini, donne ed esseri indifesi, men che meno la soppressione volontaria
della vita altrui. Gli uomini che si avvicinano sempre più a capire il Creato, anche
se tanti di loro non vogliono ammetterlo, sono gli scienziati i cui meriti,
indiscutibili, non vanno oltre la comprensione tecnica di quello che ci
circonda. Perché, quindi, non dover pensare ad un Essere Superiore quale autore
dell’Infinito. Nominatelo come volete, io continuerò a chiamarlo Dio. Quello
che di buono Egli ci ha conservato nella valle di lacrime, è il pizzico di
curiosità che dà il vero senso alla nostra avventura terrena, stimolandoci a
leggere, interpretare e scoprire l'intero contenuto del bel libro del Creato
che ci circonda. Un uomo che è analfabeta, apolide, agnostico, ateo, è un
nulla. Tutto ciò che tende a sottrarre il buono e il bello, ci priva di parte
della vita degnamente vissuta. Se sono istruito, ho un bagaglio che mi pone ad
un certo livello sociale; se aggiungo di essere cittadino regolare, arricchisco
quel bagaglio; se in quel bagaglio vi metto anche la cultura, lo rendo sempre
più prezioso; se credo in Dio, inserisco in esso un altro ramo dello scibile;
se continuo ad arricchirlo con tutto ciò che è immanente e trascendente,
raggiungo il massimo cui un cristiano aspira. Se Dio non esiste? Avrò dedicato
la vita ai più alti ideali che uomo possa tendere. Io, invece, vi chiedo: … E se Dio c'è? Sarete fra gli ultimi a
raggiungere i Beati; sempre che non abbiate commesso quei peccati
imperdonabili.
Edito a Bari il 6.8.2015
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