UNTORI 2015
Venerdì 17 scorso
c’e stato sulla Gazzetta un aperto attacco al popolo del web; il 30 luglio sullo
stesso quotidiano un lettore si lamenta dell’”ignorante popolo di internet”. Siamo
alle solite. Non appena un’innovazione prende piede a discapito di congenite
arretratezze, immediatamente i cosiddetti conservatori, cioè individui con la
mente ottusa per partito preso o per interesse personale, organizzano la mai
troppo vituperata caccia alle streghe per catapultare in pieno medio evo il
popolo che galoppa felice verso la libertà. Negli stadi, in concerti all’aperto,
nelle pubbliche manifestazioni pochi scalmanati rovinano la festa con le loro
volgarità, la loro incivile violenza, il giorno dopo si scatena su giornali e
tv il rituale processo sommario a tutto un popolo; subito i soliti reazionari con le loro forche sempre
innalzate impiccano alla cieca anche chi nulla c’entra con quei facinorosi. La
medesima reazione stanno inscenando per il web. Sono risentito per quanto
scritto da Schena (ironia della sorte lo stesso cognome di mia madre) e dal
lettore che per correttezza non nomino. Questi signori, incapaci di discernere
tra buona o cattiva erba, han fatto il solito fascio unico nel falciarla. Io
personalmente ho sempre preso le distanze dai volgari del web, anzi ho cercato
di indirizzare i più giovani in proteste pacifiche e civili; non lo faccio per
invisia … indivia … (non so neanche pronunciarlo un simile vocabolo, figurarsi
pensarlo come sentimento), ma per rabbia sì; solo rabbia politica, contro quei
signori che ci stanno portando alla catastrofe e che voi giornalisti di stampa e tv non avete il coraggio di
denunciare nell’interesse del vostro padrone, che a sua volta è costretto a
proteggerli per ottenere le pubbliche sovvenzioni; e tutto il circo è costretto
infine a prendere ordini dai signori occulti della finanza mondiale che, nella
loro stupidità, non hanno capito che distruggendo le masse, distruggono chi li
pasce. Infatti, chi paga i politici, chi nutre la rai, il cinema, le arti in
genere, chi acquista i giornali, e la pubblicità attraverso i prodotti; sui
soldi di chi le banche si fanno ricche, se non del popolo con i suoi miseri
1000 euro mensili. Quindi smettetela di correre dietro a chi continua a dire “l’etat
c’est moi”, ingannandovi per il proprio tornaconto, e cominciate a schierarvi
soltanto con chi afferma “lo stato siamo noi”, il Popolo. In quanto ai politici
rimpianti dal lettore nemico del web, voglio ricordargli solo uno dei
cosiddetti “grandi” statisti da lui indicati, De Gasperi, che nell’accordo
economico CECA stipulato col Belgio, vi fece entrare, a mo’ di bestiame, l’utilizzo di 50 mila lavoratori
nelle miniere di carbone. E’ comprensibile che chi non sappia usare il
computer, abbia un’avversione maniacale per internet sino a definirne gli
utenti “popolo ignorante”, cadendo in una stridente contraddizione; perché
ignorante è chi non sa. E nel nostro caso chi è che non sa? In quanto ad aver
trasferito sul web i discorsi “da bar”, respingo con i fatti questa enorme
bugia. I discorsi ante-internet non andavano mai oltre le quattro mura di quei
bar; il post-internet è in grado di divulgare in tempo reale notizie e commenti
anche a livello interplanetario. Personalmente uso internet tenendo sempre ben
collegata la “penna” al cervello, permettendole di eseguire esercizi
funambolici dei più ardui, e nel pieno rispetto dell’altrui dignità; non la
intingo mai in inchiostri gratuiti che si trovano facilmente nei letamai e
nelle fogne; il mio è puro inchiostro che sgorga dal cuore, trasparente, il più
prezioso. Scrivere, pur non essendo un professionista, è sempre stata la mia
passione, sin dai tempi del giornaletto che nella nostra scuola media ci
permisero di pubblicare, ben oltre 60 anni fa. So che questa mia non verrà mai
pubblicata. Ecco, pertanto, l’utilità del web che, tra sito personale, i tre
social più diffusi, e gli indirizzi mail di giornali, tv ed enti pubblici e
privati, mi permette di pubblicare i miei pensieri puliti, facendoli giungere a
circa due migliaia di persone. E’ grazie al web se sono sorti i pentastellati,
se il partito di maggioranza è quello del consenso negativo (visto che i
furbetti dei partiti, ci hanno defraudato del diritto di sceglierci i
candidati). Cosa ci avete dato in cambio voi giornali e tv, complici silenziosi
di tali misfatti? Un finto “pretino” a cui si fa sottoscrivere un contratto da
5,4 milioni per una trasmissione che più insulsa non si può (chi vive di stenti
grida vendetta di fronte a simile scempio di denaro pubblico). Un “pinocchio” biascicante
spacciato per un grande lettore di Dante (che giravolte stanno facendo nei loro
siti lo stesso Dante e il grande Vittorio). Un grande “giullare”, indubbiamente,
ma non da nobel: i Nobel celesti stanno aspettandolo per riceverne giustizia.
Eccelsi, perdonatelo, non è certo colpa sua. Questi sono i critici che
girovagano per il mondo ai giorni nostri. E meno male che c’è il web col suo
Popolo intelligente, che rimedia alla dilagante corruzione, denunciando,
denunciando, denunciando. Mi sono stancato, ma ho tantissimo ancora da dire ...
Edito a Bari il 30.7.2015
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