IDOLI DI CARTONE PRESSATO E VERI EROI
Ho un’età per cui posso
definirmi orgogliosamente vecchio. Sin da ragazzo, non molto tempo fa, ho avuto
precisa l’idea della graduale importanza degli individui che popolano il mondo.
Le mie preferenze già da quegli anni giovanili sono sempre andate soltanto a quegli
uomini di indiscusso ed alto valore morale che hanno dedicato la vita per
abolire ingiustizie da cui nascono tutti i mali sociali. La mente mi s’illuminava
solo udendo nomi di scienziati, ricercatori e scrittori che hanno avuto come
unico scopo il bene dell’umanità, non certo il suo sfruttamento commerciale. Sono
gli unici che ci hanno dato tanto in cambio di quel poco a loro necessario. Gli
unici che realmente muovono il mondo. Non capivo, perciò, voi amici che a frotte
vi scapigliavate per acquistare un nuovo disco o album di canzonette, sgomitavate
per strappare un autografo, vi strapazzavate per conquistare un biglietto d’ingresso
a spettacoli o gare. Amici, avete messo sul piedistallo falsi idoli,
ricoprendoli letteralmente e immeritatamente d’oro, in cambio di canzonette
immorali, che hanno indotto alla distruzione fisica tanti giovani spinti ad
inseguire “vite spericolate”; in cambio di spettacoli indecenti o di gare truccate;
in cambio di scritti volgari che istigano alla violenza. Idoli che, alla prim’acqua,
si sono afflosciati in indistinti ammassi scoloriti, dopo aver dilapidato quell’oro
con cui li avevate coperti. Da soli non sarebbero mai riusciti ad accumulare
tanto. Il grande Albert ci aveva indicato la strada enunciando che le masse
producono energia, ma non facendola fruttare per arricchire gli idoli di
cartone pressato. Quale utilità ha apportato a noi masse il loro arricchimento.
Nessuna. Il divario economico va sempre più allargandosi. Siamo noi, pertanto,
i veri eroi dell’umanità, che con soli mille euro mensili riusciamo a pagarci
vitto, alloggio e spese per canzonettisti, saltimbanchi, scribacchini,
pubblicitari e parassiti vari. Provate a costringerli a vivere con gli stessi
mille euro al mese. Non ne sono capaci, entro 24 ore si suiciderebbero. Altro
che spintonarci per un autografo, sono loro che dovrebbero chiederci il nostro.
Anzi, fate di più, eliminate ogni poster dei finti idoli dalle vostre stanze;
che siano loro, per gratitudine, a tappezzare le pareti delle proprie ville con
il “Quarto Potere” del Pellizza, a perenne ricordo di chi li foraggia. Tutt’altra
cosa l’Arte vera che dovrebbe essere elargita a piene mani e gratis, come hanno
fatto gli artisti dei secoli non affetti da consumismo cronico.
Edito a Bari il 20.7.2015
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