GIUSTIZIA E CRISTIANESIMO
Due avvenimenti hanno scosso
negli ultimi giorni L’Europa e il Mondo. Entrambi di portata storica. Due
comunità, l’euroitalica e la cattocristiana, entrambe prive di guida, travolte come
sono state da errori di miseri personaggi che hanno sempre perseguito solo e
soltanto obiettivi egoistici. Sempre tesi alla conquista della Verità, unica
fonte che genera Giustizia, i popoli che le costituiscono hanno finalmente e
decisamente indicato l’unica strada da seguire per un benessere più equamente
distribuito, dando pieno consenso agli uomini al vertice dei due nuovi movimenti
popolarfrancescani, Beppe Grillo il Populista e Papa Francesco il Gesuita i
quali, facendo loro le istanze della gente che soffre cercheranno, una volta
scacciati tutti gli ambulanti dal Tempio, quella Verità madre di Giustizia.
Giustizia che, soprattutto nel nostro Paese, presenta gravi metastasi di fanatico
ideologismo e sciocco protagonismo di chi è chiamato a interpretarla. Noi
cittadini non pretendiamo certo che un giudice si comporti alla Porfirij Petrovic
di dostojeviskiana memoria che, privo di prove concrete nella ricerca della
verità, blandisce il "povero" Rodion Romanovic Raskol’nikov con un’indagine
introspettiva soft, sino a spingerlo ad autoaccusarsi. Sarebbe troppo bello. Ma sicuramente vogliamo
abolire anche il comportamento intollerabilmente inquisitorio, dittatorialmente
partigiano, irresponsabilmente omicida, falsamente ideologico, alla Tomàs de
Torquemada per intenderci, che molti giudici hanno da tempo proterviamente assunto,
pur di eliminare con odio i loro avversari, che poi la “pietas” italica
trasforma in martiri. La Giustizia non ha bisogno di nessun aggettivo per esser
tale. Il sistema migliore è sempre quello di affidarsi al popolo democraticamente, con l'elezione diretta dei Giudici. Certo che la strada è ancora lunga e faticosa per giungere realmente all’uno
vale uno, ma adesso è necessario tenere duro; sciolto il nodo iniziale tutto
scorrerà più facile; anche il più ottuso degli inquisitori clericoparlamentari
sarà costretto ad arrendersi all’evidenza che il medioevo è finito per sempre. La
vita moderna esige che vi siano Diritti Uguali per Tutti per essere la Legge Uguale
per Tutti.
Uno vale Uno.
Edito a Bari il 14.3.2013
Nessun commento:
Posta un commento