SOMARI
E PUROSANGUE
Ho
letto con interesse sulla locale Gazzetta l’articolo dell’esimio dottor Patruno e l’odierna replica
del professor De Simone di Lecce su Somari & C. In qualità di ex alunno,
proprio a nome di questi ultimi chiedo cortesemente di fare udire in
controreplica anche il nostro di raglio, quale espressione democratica
dell’umano pensiero. Intanto rivendichiamo il diritto di maggioranza in
rapporto con i purosangue che si sono scapicollati per raggiungere la votazione
massima; purosangue che, nel tempo, si sono evoluti da vecchi decini, a
successivi sessantini, divenuti ora centini; sempre più gonfiati da nuovi
sistemi di valutazione inutili, buoni soltanto ad appesantire il lavoro dei
professori e la testa degli alunni con l’introduzione dei tanti “gadgets”
promozionali. Il semplice sistema sino a dieci, che dal sei in su ci definiva
maturi, non andava bene, no? Comunque, noi ci siamo sempre accontentati felici
del terno minimo, sei, tretasei, sessanta, consapevoli del nostro ruolo nella
vita reale, fatto di dura fatica e salutare sudore, ben contenti che lo
spettacolo migliore lo dessero i nostri amici purosangue, già destinati sin dai
banchi di scuola a farci da guida. Nonostante la nostra natura, o proprio per
essa, giriamo il mondo: da Martina Franca alla Sardegna, dalle Ande all’Asia.
Siamo sempre stati contrari, invece, che alcuni effettivi somari, elevati ad
altezze non consone alla propria indole, comandassero al posto dei purosangue
veri; e convinti di avere le ali, si sono lanciati a capofitto in luttuose
avventure che hanno prodotto solo tanti sanguinosi ventenni nel corso della
storia. Non paghi dei precedenti, quel che accade negli ultimi tempi, inoltre,
ha dell’incredibile; molti nostri orecchiuti rappresentanti, rimirandosi in
specchi deformanti, sono talmente convinti di essere diventati per magia
purosangue, da infiltrarsi in pianta stabile in ogni posto di comando, dalle
istituzioni pubbliche alle aziende private, incoraggiati dalla piaga della
raccomandazione che infesta ogni ramo delle umane attività. Ragion per cui il
perdurare della profonda crisi che sta mandando il mondo a catafascio, se non
vi si pone rimedio per tempo. Mesi fa ho incontrato una vecchia compagna di
scuola, un’autentica purosangue degli anni scolastici in cui il dieci era la
massima valutazione di maturità. Si lamentava che, trascorsi gli anni più
giovanili sotto i riflettori, era poi finita in una squallida stalla a far da
fattrice, mandando a benedirsi il concetto del merito. In compenso, noi maggioranza pratica
continuiamo a tirare la carretta con tutto il mondo su. E per di più, a
conferma della nostra maggiore utilità, uno dei massimi nostri rappresentanti,
con la sua cocciutaggine, ha regalato al mondo l’E=mc2.
Edito a Bari il 22.8.2016
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