A
PROPOSITO DI ROTTAMAZIONI
Se si rottama anche il nuovo, povera Italia, persa ormai per sempre nelle mani
di una minoranza stupida sino all'autolesionismo. E' bene ricordare agli
stupidi che il partito di maggioranza italiano è quello del non voto (52% nelle
ultime consultazioni) rappresentato da cittadini disgustati dal tanto vecchiume
in parlamento, ormai così incapace di governare da aver consegnato nelle mani
di un "bambino" viziato le sorti di tutti
gli italiani; "piccino", naturalmente, non votato da nessun
cittadino, anzi messo sul podio più alto senza nemmeno essersi candidato,
proprio come se avesse fatto 13 al totocalcio (visti i lauti premi che da soli
si danno politici e managers in un Paese alla fame). E mettiamo alla luce una
volta per tutte il tanto vantato (dal solo "bimbo") 40% conquistato
alle europee: quel fumoso 40%, rapportato ai soli elettori votanti, si riduce
ad un deprimente 19,2% reale, che in pratica rappresenta soltanto 11 milioni e
mezzo di italiani; in altre parole ben 48 milioni e mezzo di cittadini italiani
snobbano "l'infante" che, come aritmeticamente e ampiamente
dimostrato, si regge malamente in un girello sgangherato e tanto misero; quel
vecchio girello di legno in cui l'ha messo il PD, acronimo di PC e DC elidendo
le C, per chi non lo avesse ancora capito. Quindi, prima di rottamare il nuovo,
a cui bisogna dare almeno lo stesso tempo dato ai "dirottatori" di
Palazzo, è urgente rottamare il "rottamatore", dimostratosi incapace
di svolgere il compito che lui stesso s'era prefisso. Avevo auspicato un anno
fa, per il bene del Paese, che pentastellati e renziani si mettessero insieme;
purtroppo questi ultimi si sono dimostrati solamente "renzini". E la
speranza è caduta.
Edito a Bari il 19.8.2015
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