CASINO’ ITALIA
Il verde che
compone la bandiera italiana è sempre stato il simbolo univoco di cui la natura
ha ricoperto il nostro territorio. Ma in tempi recenti ci si stanno mettendo in
molti per sostituirlo con il più vergognoso panno verde dei tavoli da gioco. Siamo
ormai travolti dalle innumerevoli bische clandestine, reali o virtuali, che ci tentano
in ogni momento della giornata, illudendoci di arricchirci facilmente,
risolvendo in un colpo tutti i nostri crucci finanziari. Ogni tipo di gioco
venale tendente ad illudere i cittadini è assolutamente illegale; e quando ad organizzare
tali giochi è uno Stato, non solo essi sono illegali, ma soprattutto immorali. Loschi
biscazzieri d’ogni risma, novelli diavoli tentatori, mascherando corna, coda e
zampe sotto abiti firmati, ci spingono con ogni mezzo più disonesto possibile,
a grattare per vincere, a scommettere su ogni tipo di manifestazione umana,
animale o vegetale, a partecipare a lotterie a premi, a sederci ovunque vi sia
un tavolo verde, pubblicizzando tali loro attività illegali su giornali, tv e
web; fra le tante iniziative messe in atto, quelle statali, poi, sono le più
vili perché organizzate proprio da chi dovrebbe invece proteggerci da
organizzazioni malavitose. Uno dei sistemi più comuni per invogliare la gente a
giocare è quello di donare bonus da qualche centinaio di euro per farla entrare
nel giro vizioso; con quell’esca al malcapitato, truccando le carte, viene
tolto bonus e capitale, lasciandolo più disperato di prima. In questa atmosfera
di dilagante illegalità è accaduto che un autorevole organo costituzionale, per
risolvere la crisi, ha pensato bene di cambiare mestiere per diventare
biscazziere di Stato, mutuando pari pari quel sistema truffaldino: ha dato un
bonus di 80 euro ad alcuni cittadini per poi spogliarli al tavolo verde dalla
vergogna di somme nettamente superiori, sottratte sotto forma di imposte e
tasse. Eppure sapeva bene in tasca di quali ricchi biscazzieri mettere le mani,
invece di spennare quei poveri disgraziati.
Edito
a Bari il 13.12.2014
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