AL VOTO! AL VOTO! AL VOTO! AL VOTO!
Vent’anni di
Berlusconi: di chi la colpa? Ma di quella sinistra d’avanspettacolo, di quei
sinistrati che si definiscono “satiri”; dei Santoro, dei Crozza, dei Benigni,
dei Moretti, dei Travaglio, dei Saviano, del TG3, del quotidiano Repubblica, di
una certa giustizia che, combinazione, scattava precisa in ogni grande
occasione di protagonismo. Ma se tutti i cosiddetti sinistrorsi l’avessero
seppellito sotto un silenzio spesso come tomba, come hanno fatto tanti seri
lavoratori italiani, ignorando la sua vita privata, di cui a nessuno fregava
niente, ce ne saremmo liberati nel volgere d’un crepuscolo. Invece, quel gruppo
di falsi comunisti col portafoglio pingue, riversandogli addosso i loro lazzi, le
loro guitterie, le ingiurie, l’hanno reso martire. E in un paese come l’Italia,
col suo secolare clerical-mammismo, il popolo l’ha eletto subito santo con la
benedizione che tutti hanno potuto sentire in ogni piazza, taverna o luogo
pubblico: “Povero figlio; tutti con lui ce l’hanno”e per ripicca l’hanno sempre
seppellito sotto una valanga di voti con i quali il Berlusca si è consolato,
anche quando è stato in opposizione, cioè quando la finta sinistra al governo
l’avrebbe potuto distruggere. C’è una coincidenza (solo coincidenza?) che
dovrebbe far riflettere tutta la pseudo-sinistra: nel ’21 sorge il PCI e subito
ci tocca il ventennio fascista; nel ’92 scoppia Tangentopoli, l’unico partito
che ne esce indenne è il PCI e di conseguenza ci tocca un altro ventennio, per
fortuna questa volta non tanto nero come il precedente, ma nerissimo per
l’economia dei veri lavoratori (quelli che sudano per mettere insieme una
mesata), proprio quelli che l’ormai atavica Costituzione del ’48 finge di
difendere con l’art. 1.
Non ci resta,
a questo punto, che attendere i nuovi eletti, sperando che siano il più
possibile nuovi, in modo da dare loro qualche suggerimento sui desiderata del
popolo; di quel popolo per merito del quale occuperanno gli scanni
parlamentari, si spera, con molto più onore e dignità dei loro predecessori i
quali, ormai assuefatti per anni nell’inerte ruolo, colpiti da sclerotismo
precoce, ci hanno portati nella condizione pre-greca. Noi cittadini nutriamo un
solo desiderio: che il nuovo Governo attui il tanto vituperato dai vecchi
parlamentari “populismo”, e proprio contro quelli che per secoli si sono
pasciuti di ladresco “oligarchismo”.
Edito a Bari il 25.2.2013
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