NIENTE
SERVAGGI SULLA PRIMA CASA
Spiego
perché ogni gabella, balzello o tassa sulla prima casa è, non soltanto
immorale, ma innaturale e illegale. Quanti sacrifici e quanti patemi ci costano
le nostre case. E chi non ricorda l’incubo che incombeva sulle famiglie
italiane sino alla fine degli anni sessanta del secolo scorso, quando ogni
cinque del mese veniva pronunciata la temuta frase “Sta salendo il padrone di
casa!” Quante lacrime versate dalle nostre povere donne risultavano inutili
contro l’esosità di ricchi bovari e possidenti usurai che, in cambio di
autentiche catapecchie, eseguivano veri e propri prelievi dagli esangui
stipendi della gente. Ma pochi politici degni di tale nome, in un breve ma
fertilissimo periodo felice, approvando leggi favorevoli all’edilizia popolare,
hanno permesso alla maggior parte dei cittadini di acquistare una casa, anche
se a costo di cruenti sacrifici. Quando ormai eravamo certi di esserci
affrancati dalle umiliazioni e vessazioni mensili; quando ormai ci si aspettava
che le istituzioni approvassero, infine, quale logico e conseguente risultato a
quei sacrifici, leggi utili a proteggere la nostra prima casa col diritto
all’esenzione da ogni tipo di schiavitù morale e materiale, ecco che uno Stato
molto più insensibile dei bovari e usurai precedenti, ha pensato
scriteriatamente di colpire ingiustamente chi sia riuscito a realizzare l’unico
bene in cui l’uomo si rifugia con i propri familiari per godere appieno le
gioie della vita. Istituire una tassa per riportare in vita un servaggio è
altamente immorale e di conseguenza illegale, nonché innaturale, visto che
menti grette e vuote vogliono tassare proprio quelle gioie, il più bel prodotto
di quell’opificio chiamato “Casa Mia”. Attenti, politici di ultima generazione,
attenti chè la nostra pazienza è ormai pericolosamente sporta oltre ogni
limite. Lasciate stare le nostre case. Applicate la vostra IMU su tutto,
applicate l’IMU vostra su quel che vi pare, ma lasciate in pace l’abitazione in
cui viviamo. Ci siamo faticosamente liberati di pagare un fitto al privato,
sarebbe assurdo che ora si dovesse pagare un pizzo allo Stato. Di tutte le
altre case nella classifica degli ordinali non ce ne frega proprio, ma la prima
casa è solo nostra e non va gravata per riempire illecitamente le già deformi tasche
di politici ingordi, corrotti ma soprattutto incapaci. Che nessuno si permetta
di toccarcela! Altrimenti il sangue dei nostri sacrifici ricadrà sui colpevoli
per leso diritto all’esenzione fiscale di bene personale intoccabile.
Edito a Bari 5.5.2012
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